La sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, può davvero cambiare il calcio?

Sentenza storica quella della corte, che si è espressa sul grande dibattito che attanaglia il mondo del calcio.

La sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, può davvero cambiare il calcio?

La Corte di Giustizia Europea ha decretato che la Uefa, ha fatto

“un abuso di posizione dominante”.

In sintesi, da ragione a chi due anni e mezzo fa si era spinto nel proporre il progetto “Superlega”.
Originariamente i club che si erano fatti avanti erano dodici, oggi sono rimasti solamente Real Madrid e Barcellona. Nell’aprile del 2021 i famosi dodici club, tra cui Juve, Milan e Inter, si sono esposti con un comunicato in cui davano inizio alla Superlega, un torneo presentato come “chiuso” volto ad avvantaggiare i club con più risonanza storica ed economica, ponendosi come alternativa ai classici tornei organizzati dall’Uefa come la Champions.

L’obiettivo è sempre stato quello di aumentare i ricavi, migliorando la distribuzione dei proventi dati dai diritti televisivi e dividendo così “una torta” sempre più grande. Il progetto è stato subito accantonato, con i tifosi subito a protestare in varie parti del mondo. Le minacce di sanzioni e penalizzazioni da parte dell’Uefa, ha fatto ritirare nove dei dodici club promotori. L’ultima in ordine di tempo è stata la Juventus, che dopo le dimissioni del suo presidente Andrea Agnelli, ha deciso di farsi da parte.

Ma il nuovo progetto non è stato mai del tutto abbandonato, infatti la società A22 che cura la parte marketing della Superlega, ha annunciato un nuovo format di questo torneo: un torneo aperto con più squadre partecipanti, attraverso i posizionamenti nei rispettivi campionati nazionali, con meccanismi di promozione e retrocessione dentro il torneo stesso.

Nel frattempo la Uefa ha dato il via libera alla nuova Champions League, composta da 36 squadre e non più da 32 come negli ultimi anni. Nonostante questo, i restanti promotori del nuovo progetto non hanno mai abbandonato l'intezione di rivoluzionare il sistema.

Proprio per questo la sentenza del 21 dicembre 2023, permette a tutti i club di decidere in modo autonomo e non più vincolante, a quali competizioni partecipare senza rischiare più sanzioni di ogni tipo. L’abuso dell’Uefa tra l’altro per come si legge nella sentenza, è pure di carattere commerciale:

“Le regole che danno a Fifa e Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento dei diritti commerciali dei diritti relativi a questi tornei sono tali da limitare la competizione in un ambito di grande importanza per media, consumatori e spettatori televisivi dell’Unione Europea”.

immagine presa da Milano Finanza

Bernd Reichart, capo di A22, si è così espresso sulla sentenza:

“Abbiamo guadagnato il diritto di competere: il monopolio dell’Uefa è terminato. Il calcio è libero: adesso i club non potranno più essere oggetto di sanzioni e minacce, sono liberi di decidere il proprio futuro”.

Oltre a queste affermazioni, la promessa di trasmettere gratuitamente le partite della Superlega in una nuova piattaforma streaming, così da permettere il libero accesso a tutti gli utenti.

immagine presa da goal.com

Gli fa eco Fiorentino Perez, presidente del Real Madrid:

“Oggi è un grande giorno per la storia del calcio e dello sport, il calcio europeo dei club non è e non sarà mai più un monopolio. Continueremo a sostenere un progetto moderno, pienamente compatibile con le competizioni nazionali, aperto a tutti, basato sul merito sportivo e che imporrà in modo effettivo il rispetto del Fair Play finanziario”.

Detto questo, non sarà creata così la Superlega da un momento all’altro, in primis perché il quadro in prospettiva di tutto il sistema calcio è ancora poco chiaro, poi perché la grande maggioranza dei club è ancora vincolata all’Uefa.

Infatti tanti club, nonostante il giudizio favorevole della corte, si sono schierati a favore dell’Uefa, dando piena fiducia a quest’ultima per dare una nuova forma al calcio. Club come il Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Inter e altri club italiani, spagnoli e anche inglesi, si sono apertamente espressi per mantenere i rapporti e i vincoli attuali, opponendosi a qualsiasi altra competizione alternativa. D’altronde come dice la sentenza

“il potere dominante dell’Uefa non significa che una competizione come la Superlega debba essere approvata obbligatoriamente”.

L’Uefa, l’altra parte in causa, si è espressa così tramite un comunicato ufficiale e le parole del suo presidente, Ceferin:

“Questa sentenza non è una convalida del progetto Superlega, ma una lacuna preesistente nel quadro legale, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022. La Uefa confida nella solidità delle sue nuove regole, e in particolare nel rispetto di tutte le leggi europee pertinenti e nei regolamenti”.

Una cosa è sicura, difficilmente si tornerà indietro con tutte le conseguenze positive e negative che ne deriveranno da questa sentenza storica. La Uefa, per mantenere lo status quo e non finire come la FIA in Formula 1, dovrà scendere a compromessi con i club e concedere molti più poteri decisionali e nella gestione dei diritti televisivi.

Forse la vera svolta dopo il giudizio espresso dalla corte, sarà questa. Chissà se basterà.

immagine di copertina presa da Eurosport