Lea Garofalo, 13 anni dopo: la presentazione del libro a Petilia Policastro

UNA SERATA DI RIFLESSIONE. «Lea in vita si è sentita “una giovane madre disperata”, stanca di chiedere aiuto, di chiedere protezione».

Lea Garofalo, 13 anni dopo: la presentazione del libro a Petilia Policastro

Sono passati 13 anni dalla morte violenta di Lea Garofalo. La fimmina calabrese e ribelle soppressa dal suo compagno e dal clan di 'ndrangheta capeggiato da Carlo Cosco.

Sono passati 13 anni e Lea Garofalo è ancora viva nei nostri cuori. Ma restano le responsabilità di chi non ha saputo fare il proprio dovere. Oggi Lea Garofalo viene ricordata ma l'hanno lasciata nell'elenco dei collaboratori di giustizia, dove è stata inserita per un gravissimo errore di valutazione. La fimmina calabrese e ribelle era semplicemente una testimone di giustizia. I Cosco l'hanno materialmente ammazzata con l'avallo della schifosa mafia calabrese. Ieri 'ndrangheta, oggi massoneria (dove ci sono tutti: mafiosi, criminali, colletti bianchi, magistrati, avvocati, notai, imprenditori, politici, professionisti...). 

Sono passati 13 anni ma resta una macchia indelebile: Lea Garofalo, in vita, è stata abbandonata da tutti: dallo Stato (che non ha saputo fare lo Stato), dalle istituzioni preposte, dalle Associazioni e dai cittadini di questo Paese orribilmente sporco.

La memoria è fondamentale ma andrebbe coltivata giorno per giorno, per evitare altre Garofalo. Oggi, continua, nel silenzio generale, il calvario di molti testimoni di giustizia.

Lea, la donna coraggio, ha parlato, ha denunciato e per le mafie questo è un punto di non ritorno. Perché è su questo che si regge il gioco della criminalità organizzata, è su questo che la mafia, la camorra, la 'ndrangheta si fondano: il silenzio. Un silenzio fatto di voci piccole, famiglie, parenti, amici, testimoni casuali, e voci grandi e pesanti, lo Stato, la Legge, la Giustizia.

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Ecco perché l’Associazione Antimafie e Antiusura Dioghenes APS ha deciso di istituire, con il contributo della testata giornalistica WordNews.it, il primo PREMIO NAZIONALE Lea Garofalo con cui si intende valorizzare, attraverso le competenze delle scuole italiane, i temi legati all’educazione alla legalità, alla inclusione sociale e culturale.

Il 23 novembre si terrà presso il ristorante Le Giarre, Roccabernarda (Kr) la presentazione del libro Una fimmina calabrese, così Lea Garofalo sfidò la 'Ndrangheta  a cui prenderanno parte l’autore Paolo De ChiaraMarisa Garofalo, sorella di Lea, Simone Saporito, sindaco di Petilia Policastro, Pino Cassata, coordinatore Agende Rosse di Rozzano e dintorni e l’editore Salvo Bonfirraro, moderati da Carmelo Colosimo, giornalista della Gazzetta del Sud.

 

- Al via il PREMIO NAZIONALE Lea Garofalo

 

 

 

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OMICIDIO LEA GAROFALO. Il suo assassino è ritornato per quattro ore in paese, a Pagliarelle (Crotone). Ufficialmente per fare visita a sua madre "moribonda". La donna, Piera Bongera, solo qualche giorno prima è stata vista arzilla e serena in un supermercato. Cosa hanno in mente questi criminali? Perchè sul territorio è rientrato anche il cugino Vito Cosco, implicato nella strage di Rozzano? Per l'avvocato Guarnera: «Hanno preparato l'ambiente per dare un segnale allo stesso ambiente».

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