LO SFASCIO INARRESTABILE DELLA SANITÀ MOLISANA

IL PUNTO DI VISTA. «Il quadro desolante che viviamo è con personale sempre più invecchiato, demotivato e senza prospettive.»

LO SFASCIO INARRESTABILE DELLA SANITÀ MOLISANA

In questo momento di crisi mondiale con i venti di guerra che spirano alle nostre porte, con la crisi ecologica e sociale sempre più incombente, appare riduttivo dover continuare a parlare dello sfascio della sanità locale molisana.

Eppure il livello di degrado che abbiamo raggiunto sembra non avere limiti.

La gestione di questa sanità è come quella di una nave sbattuta dalle onde del mare in tempesta priva di qualsiasi guida. Ogni problema bisogna arrangiarsi a risolverlo senza alcuna risposta chiara da parte della politica e della dirigenza che ne è l'espressione.

Mancanza di personale, con un continuo arrabattarsi ad arrangiare turni con prestazioni aggiuntive assurde e di ogni tipo, mancanza di percorsi realmente organizzati con mezzi e con reali accordi tra strutture, dove la spasmodica ricerca di soluzioni continua ad essere devoluta di volta in volta a chi è in servizio e si trova davanti il problema, pazienti buttati per giorni su barelle senza personale od una organizzazione capace di poter dare risposte decenti a soggetti sofferenti, conflittualità interna nelle strutture che aumenta come quella dei galli di Renzo dei Promessi Sposi..

Il quadro desolante che viviamo è con personale sempre più invecchiato, demotivato e senza prospettive.

Ecco, stiamo assistendo alla fase finale della distruzione del sistema pubblico universale per cederlo ai privati convenzionati.

Tutta la costruzione di questo sfascio ci hanno messo più di 20 anni per realizzarla ma alla fine ci sono riusciti.

Non esistono forze politiche, sindacali , sociali che siano organizzate e vogliano dare una qualche risposta a questo sfascio e tutto scivola normalmente verso il declino.

Colpisce la mancanza di reattività della gente che si rassegna a perdere progressivamente un diritto bello e forte come quello universale alle cure.

Forse è il momento di prendere atto di un fallimento e lasciare che la tempesta travolga tutto.

Forse il destino non vuole che si cambi strada ed è inutile arrestare il degrado.

Lucio Pastore

 

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