La comunità scientifica riconosce l'identità di genere da almeno 50 anni

Il progetto di legge Zan ha come scopo quello di identificare il movente di reati d'odio, e proteggere le persone trans da discriminazione e violenza.

La comunità scientifica riconosce l'identità di genere da almeno 50 anni
ph ilmanifesto.it

La proposta di legge Zan contro l'omotransfobia è oggetto di contrapposizioni che spesso poco o nulla hanno in comune con il ragionamento pacato.
Percepisco pregiudizi e demagogia. Prescindo dalla considerazione circa la possibile modifica del testo in sede parlamentare, per proporre alcune considerazioni di carattere generale.

La comunità scientifica riconosce l'identità di genere da almeno 50 anni. Essa consiste nella percezione di sé stessi come appartenenti al genere maschile, o femminile, o altro.
Infatti può accadere che la identità di genere percepita non corrisponda al sesso biologico. Una volta la medicina, la psicologia, la psichiatria, la biologia e le scienze sociali la consideravano una manifestazione patologica.
Oggi, più correttamente, la riconoscono come variante identitaria.

Vi è, in ciò, un profondo rispetto della persona. Sul piano giuridico va detto che in una sentenza del 2015 la Corte Costituzionale ha riconosciuto la identità di genere quale "elemento costitutivo del diritto alla identità personale, rientrante a pieno titolo nell'ambito dei diritti fondamentali della persona".
Per la Corte Costituzionale, pertanto, essa è oggetto di un diritto, e consiste nell'aspirazione alla corrispondenza tra il sesso attribuito alla nascita e quello soggettivamente percepito e vissuto da ciascuno.

Il progetto di legge Zan ha come scopo quello di identificare il movente di reati d'odio, e proteggere le persone trans da discriminazione e violenza.
Per ultimo va ricordato che l'art.3 della Costituzione stabilisce il principio di uguaglianza e il divieto di discriminazione anche con riferimento alle "condizioni personali e sociali".

Non vi è dubbio che in queste rientrino l'orientamento sessuale e l'identità di genere. È chiedere troppo che la politica, e il dibattito pubblico in generale, affrontassero con questo metodo la discussione?
In realtà, nell'avvelenato tempo presente, credo sia chiedere troppo!

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