Morte di un protetto di Stato

MATTEO MESSINA DENARO. Il peso ingombrante è stato definitivamente sganciato. I segreti di Stato e di mafia (Cosa Loro), come è sempre accaduto in questo Paese complice e silente, muoiono con Loro (mafiosi e non solo). Il latitante di Stato è stato protetto e coccolato da un Sistema che, da secoli, mantiene in piedi un sistema mafioso necessario per la loro sopravvivenza. Oggi non è morto un uomo ma un burattino sanguinario. La domanda dalle cento pistole: chi ha preso il suo posto? chi sta portando avanti i rapporti con lo Stato corrotto (Servizi, politici, finanza, istituzioni)? chi sta usufruendo dello scudo statale?

Morte di un protetto di Stato

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

Lui è morto, finalmente, in un "giorno molto particolare". Nel Paese senza Memoria (e senza impegno) sono iniziate le celebrazioni (soprattutto ipocrite) per la dipartita di un ex Presidente della Repubblica (il Peggiore). Una sovrapposizione che ci RI-porta nella mente alcune scelte (quasi tutte errate da parte di Napolitano) legate a questioni che molto hanno a che fare con la morte del mafioso (avranno ritardato la morte? avranno annunciato in ritardo la seconda morte?).

Alcuni esempi che giustificano il nostro giudizio: il Peggiore di tutti, altro che Migliorista. Povero PCI, povero Berlinguer. Povero Pertini.

Andiamo per ordine sparso:

- Vicenda Manca: il peggior Presidente della Repubblica interviene presso la Procura di Viterbo sul "suicidio di un tossico" (è questa la vergognosa versione ufficiale data da certi magistrati, scritta ancora in sentenza. E sostenuta ancora da alcuni personaggi indegni che hanno rappresentato le istituzioni). Era mai intervenuto per altri "tossici"? Perchè Napolitano si interessa della morte (in italiano si chiama "omicidio di Stato e di mafia") di un medico di Barcellona Pozzo di Gotto, etichettato dal potere costituito come un eroinomane? Esistono precedenti?

Attilio Manca non si è suicidato, ma è stato suicidato da mani esperte. E' stato fatto un Servizio da parte di chi già in passato ha utilizzato certe tecniche.

Per approfondimenti:

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Senso di rabbia ed indignazione

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Attilio Manca doveva morire. Provenzano verrà arrestato solo nel 2006 (in una masseria a Corleone). Uno show organizzato per dire alla massa: noi siamo contro la mafia e arrestiamo i mafiosi. Solo puttanate. 

https://www.wordnews.it/il-caso-manca

- CASO ATTILIO MANCA. La Relazione completa della commissione Antimafia: «Non si è suicidato»

- Trattativa Stato-mafia: un piccolo accenno solo per contrapporre due figure: il Peggiorista e Sandro Pertini. Basterebbe solo questo per chiudere l'argomento. Ma un accenno lo facciamo: qualche carica si ritiene al di sopra della legge in questo strano Paese? L'arroganza può appartenere alle cariche dello sTato? Domande retoriche, ovviamente. La Storia ci racconta di fatti vergognosi per le stesse Istituzioni piegate al volere di soggetti poco istituzionali. Dalle telefonate con Mancino (distrutte per una volontà precisa) sino al conflitto di attribuzione per mettere i bastoni tra le ruote ai magistrati del pool di Palermo. Tutto condito con la seconda rielezione al Quirinale. E' possibile parlare di questi argomenti? 

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Piccoli esempi per proseguire con il nostro ragionamento sui burattini.

La Storia insegna che si preferiscono questi ultimi ai burattinai. E in questa storia il mafioso Matteo Messina Denaro è stato un "pupo" protetto e coccolato dallo Stato.

E come già accaduto per Riina e Provenzano, anche il penultimo padrino di Cosa nostra è stato "ceduto" nel momento opportuno. Addirittura annunciato in televisione. Tutti dovevano sapere della scelta. L'emissario-gelataio Baiardo illustrò il progetto. Corsi e ricorsi storici. Fu proprio la televisione il mezzo utilizzato dall'Uomo della Provvidenza, colui che si fece da solo (che non spiegò mai dove prese i "suoi" soldi...), per annunciare la sua discesa in campo...

Ma ritorniamo al morto fresco, con l'anima putrida. Dall'arresto del mafioso assassino e sanguinario Matteo Messina Denaro cosa è stato scoperto?

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Dal suo interrogatorio è emerso l'ovvio. «Non è l'ovvio che mi spaventa - diceva Eraclito -, ma la superficialità dei miei simili». E in questa vicenda molti continuano ad essere (apparentemente) superficiali.

- Le innumerevoli perquisizioni presso i suoi covi cosa hanno portato?

- Le cronache giornalistiche, la famosa narrazione, ha mostrato un "femminaro" a cui piaceva campare, con i suoi vestiti e i suoi orologi costosi. Conosciamo anche la marca delle sue mutande ma nessuno si degna di approfondire il legame con le istituzioni di questo Paese.

- Chi ha protetto Matteto Messina Denaro in questi anni?

- Quali soggetti istituzionali sono responsabili di questo schifo istituzionale?

- Quali vertici delle forze dell'ordine sono implicate?

Nel Paese in cui si mettono le bandiere a mezz'asta per un soggetto sostenuto dalle mafie, con un partito fondato da un certo Marcello Dell'Utri (condannato definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa con una dote (testamento di B.) di 30 milioni di euro), diventa difficile aprire un dibattito su queste tematiche.         

- Morto Silvio Berlusconi: ora Santo Subito, nel Paese senza memoria e senza vergogna

- E il nuovo referente mafioso? Chi è protagonista della nuova Trattativa Stato-mafie?

A parte lo stronzate di chi è stato assolto esclusivamente dalla giustizia (ri-leggete le parole di Paolo Borsellino) e continua ad abbaiare senza ritegno, resta una domanda: 

- Ma esiste la volontà politica, istituzionale e sociale di sconfiggere le mafie in questo Paese orribilmente sporco?

 

LE PAROLE DEL GIUDICE PAOLO BORSELLINO: «E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [… ]

Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.

Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!».

    

 

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SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»