Occorre buona volontà

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Non è sufficiente intervenire sui sintomi, ma occorre individuare le cause dalle quali traggono origine. Di chi sono le imperdonabili responsabilità per  la condizione delle degradate periferie di Catania? Della politica in generale, dei sindaci e degli assessori».

Occorre buona volontà
Foto di 12019 da Pixabay


Per due giorni consecutivi mi sono recato in due plessi diversi di una scuola media di Catania. Scuola ubicata in quartieri popolari di antico degrado.

Degrado umano, familiare, formativo, culturale, economico.
Quartieri di storica povertà.

Ho tentato di dialogare con ragazze e ragazzi di 12/13 anni sul tema della discriminazione razziale e del bullismo. Nonostante tutto sono riuscito, parzialmente, a suscitare la loro attenzione. Ho appreso che alcuni vivono in comunità ed hanno un familiare detenuto.

Ma adesso mi chiedo se e a cosa sia servito il mio intervento.

È vero, la scuola è impegnata a continuare il confronto nelle classi su questi ed altri temi che attengono alla legalità; ma poi cosa accade a casa e nel quartiere? La soluzione è complessa e riguarda i diversi contesti di vita di questi adolescenti.

Non è sufficiente intervenire sui sintomi, ma occorre individuare le cause dalle quali traggono origine. Di chi sono le imperdonabili responsabilità per  la condizione delle degradate periferie di Catania? Della politica in generale, dei sindaci e degli assessori.

Nulla hanno fatto dal dopoguerra ad oggi, tranne ingannevoli promesse, vuota retorica e demagogia. Hanno strumentalizzato i cittadini, lasciati deliberatamente nel bisogno e nell'ignoranza, per biechi calcoli elettorali. Per curiosità ho voluto leggere i nomi di questi sindaci, e li trascrivo in ordine cronologico a partire dal 1952.

Eccoli:
Magrì, La Ferlita, Papale, Drago, Gulli, Micale, Marcoccio, Magrì, Coco, Munzone, Patanè, Mirone, Sangiorgio, Azzaro, Bianco, Ziccone, Azzaro, Giusso, Lo Presti, Bianco, Scapagnini, Stancanelli, Bianco, Pogliese, Trantino.

Costoro sono singolarmente ritratti in un quadro e tutti questi quadri esposti lungo le pareti di un corridoio.
Per quanto mi riguarda a memoria della loro inettitudine ad affrontare e risolvere i veri problemi della città e dei suoi figli più emarginati. Vergogna, profonda vergogna!

Continuerò a recarmi nelle scuole per una testimonianza di valori diversi rispetto a quelli predominanti, ma al contempo mi pongo la questione di un impegno per cambiare la politica cittadina.

Occorre un progetto corale delle persone di buona volontà e costruire una vera alternativa.

Ci penserò seriamente.