“L'informazione è resistere”

Ieri il convegno a Cinisi, in occasione del 46esimo anniversario dell'omicidio mafioso di Peppino Impastato, incentrato sul giornalismo. Come ospiti erano presenti i giornalisti: Rossella Puccio, Nello Trocchia, Gemma Contin e Salvo Palazzolo. A coordinare l'incontro è Luisa Impastato

“L'informazione è resistere”

Ieri, come secondo incontro per ricordare Peppino Impastato nel 46esimo anniversario del suo omicidio mafioso, Casa Memoria ha organizzato un incontro incentrato tutto sul giornalismo.

Come relatori e ospiti erano presenti la giornalista freelance Rossella Puccio, il giornalista d'inchiesta del quotidiano “DomaniNello Trocchia, la giornalista e scrittrice Gemma Contin e il giornalista di “Repubblica Salvo Palazzolo. A moderare l'incontro è stata Luisa Impastato, Presidente di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”.

Durante gli interventi i relatori hanno parlato della loro esperienza personale del giornalismo, sollevando non poche problematiche, e della condizione attuale del giornalismo in Italia.

Il riferimento, quasi ovvio, è la classifica di “Report senza frontiere” dove ci classifica al 46esimo posto come “Libertà di stampa”, proprio in occasione della giornata internazionale della libertà di stampa di qualche giorno fa (3 maggio).

Inizia l'intervento la giornalista freelance Rossella Puccio citando le sue inchieste giornalistiche in favore degli ultimi, della lotta alle mafie, allo spaccio, all'abusivismo ed in favore delle donne.

Collaboratrice di diverse testate giornalistiche a livello nazionale e regionale, è impossibile non dimenticare gli attacchi subiti, sia verbali che fisici, oltre ad un'aggressione, al ritrovamento di bossoli di proiettili e di coltelli e all'incendio appiccato alla sua auto. Inevitabilmente la giornalista ha dovuto citare diverse, e fin troppe, volte in cui non ha potuto pubblicare le sue inchieste, se non tramite il suo blog personale, a causa delle censure rivolte nei suoi confronti da parte di editori e direttori di giornali.

Poi ha parlato il giornalista Salvo Palazzolo dove ha spiegato le problematiche del giornalismo in Italia, ha parlato della sua esperienza giornalistica svolta nella sua città, e cioè a Palermo.

Gemma Contin ha evidenziato le differenze tra il giornalismo di diversi decenni fa a quelli di oggi, soprattutto con l'avvento dell'online e dei media e social media.

Ha inoltre parlato delle problematiche del suo paese, Carini, delle piazze di spaccio e molto altro di cui purtroppo, delle volte, non ha le prove.

Poi la parola è passata a Nello Trocchia, giornalista d'inchiesta del quotidiano “Domani” dove ha spiegato la cosiddetta “legge bavaglio” che non permette di pubblicare nulla sugli ordini di custodia cautelare se non dopo la pronuncia del Gip.

Quasi ovvio era il fatto che lui parlasse del caso del “dossieraggio” e dell'inchiestsa nata con i suoi colleghi mettendo in evidenza le parcelle non indifferenti del Ministro della Difesa Guido Crosetto nei confronti dell'azienda produttrice di armi "Leonardo" mettendo in evidenza il conflitto d'interessi per legge.

Per aver pubblicato queste notizie Nello Trocchia e i suoi colleghi del “Domani” rischiano fino a 9 anni di carcere.

Inevitabile, durante la discussione, è stata la citaizone della riforma della giustizia Cartabia e di come essa, insieme alla norma bavaglio ed altri interventi legislativi, si possono ritorcere contro la democrazia nel nostro Paese.

L'incontro è terminato con gli interventi di Giovanni Impastato e di Felicia Vitale, sua moglie.

foto scattate da Antonino Schilirò

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