Pericolosi venti di guerra?

IL PUNTO DI VISTA. «Si coltiva sempre più il sentimento di odio, si aumentano le scelte di rottura degli equilibri di sistema, si gioca a parlare di possibile uso dell'atomica come se fosse una scelta possibile e normale. In questa maionese impazzita, con queste classi dirigenti, ci avviamo velocemente verso il baratro.»

Pericolosi venti di guerra?

È mai possibile che non si riescano a fermare questi venti di guerra? È mai possibile che queste classi dirigenti che ci governano debbano creare le condizioni di ineluttabilità di una guerra? È mai possibile che il desiderio della maggioranza dei popoli che non vuole la guerra debba essere annullato e sacrificato sull'altare degli interessi di pochi?

Si coltiva sempre più il sentimento di odio, si aumentano le scelte di rottura degli equilibri di sistema, si gioca a parlare di possibile uso dell'atomica come se fosse una scelta possibile e normale. In questa maionese impazzita, con queste classi dirigenti, ci avviamo velocemente verso il baratro.

Tutte le propagande dei vari regimi occidentali ed orientali, stanno preparando i popoli allo scontro finale.

In questo mondo impazzito, con governanti trogloditi, assistiamo a dibattiti surreali e una cupezza ci viene calata addosso nell'attesa del dramma. Per ora è il popolo ucraino che viene sacrificato in una guerra per procura e si sta disfacendo, anche economicamente, l'Europa.

Dopo l'esperienza covid, non ancora finita e gestita in modo pessimo, sempre con una propaganda di regime che deve incanalare i comportamenti evitando dialettiche serie, ci ritroviamo ora ad affrontare questo dramma determinato dalla incapacità di gestire il riequilibrio mondiale senza ricorrere a stragi.

È probabile che la scomparsa degli esseri umani lascerà qualche possibilità in più che il nostro Pianeta possa ancora sopravvivere.

Solo il Papa, tra i grandi, cerca di fermare la caduta nel baratro. Tutti gli altri giocano a tendere la fune per vedere quale è il punto di rottura nella speranza di fermarsi un momento prima. E se non si fa in tempo a fermarsi, che avvenga il disastro.

Lucio Pastore

 

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