UN PENSIERO PER IL NATALE

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Il ricco, in genere, è posseduto dall'ansia di accumulare beni materiali. Ciò gli fa perdere di vista gli altri e lo rinchiude come in un recinto psichico che intacca lo spirito. Non concepisce alcun progresso se non nella linea dei beni. Pertanto fuori dal progresso complessivo dell'umanità e della storia».

UN PENSIERO PER IL NATALE
Foto di Annette da Pixabay

Per qualche giorno ho deciso di tralasciare qualsivoglia commento sulla tragica e confusa vicenda politica del nostro Paese. Il Natale merita ben altre riflessioni.

Vorrei soffermarmi a riflettere, brevemente, su una libertà che reputo importante: la libertà dal denaro. Il ricco, in genere, è posseduto dall'ansia di accumulare beni materiali. Ciò gli fa perdere di vista gli altri e lo rinchiude come in un recinto psichico che intacca lo spirito. Non concepisce alcun progresso se non nella linea dei beni.

Pertanto fuori dal progresso complessivo dell'umanità e della storia.

Il ricco, che vive solo per incrementare i propri beni, ha una crescita artificiale, che non è vera crescita. È fuori dalla legge profonda della storia, che è un cammino, magari contraddittorio e accidentato, verso la progressiva liberazione della persona umana nella sua totalità.
Il ricco non cerca la liberazione: egli è schiavo del proprio demone.

Egli vive come alienato, in un mondo parallelo. È proprio vero quanto disse Gesù:" In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Si, ve lo ripeto: è più facile che un cammello entri per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno di Dio".