46 arresti a Catania per spaccio: gestivano le piazze per conto dei clan

Mercoledì scorso sono state arrestate 46 persone a Catania, tra cui 5 minori, in un blitz effettuato a San Giovanni Galermo.

All'alba di mercoledì 11 ottobre oltre 200 carabinieri del Comando provinciale di Catania, supportati con i reparti delle province di Catania, Palermo, Messina, Siracusa e Udine, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dai gip del tribunale ordinario, e per i minorenni all'epoca dei fatti ha disposto il trasferimento in comunità per due di loro e per gli altri tre il trasferimento in un istituto penitenziario, per un totale di 46 persone.

Le indagini, che sono state coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania e condotte dal nucleo operativo della compagnia dei Carabinieri di Catania Fontanarossa, risalgono da marzo 2021 ad aprile 2022. I vari gruppi criminali, che gestivano le piazze di spaccio nel quartiere di San Giovanni Galermo in via Capopassero e nascondevano le sostanze nel quartiere Librino, sembra agissero per conto del gruppo “Nizza” inserito nella famiglia di cosa nostra catanese Santapaola-Ercolano e i proventi servivano per il sostentamento degli associati e al mantenimento dei detenuti mafiosi e delle loro famiglie

L'imponente giro di affari fatturava circa 240 mila euro al giorno, con una copertura delle piazze di spaccio h24, e garantivano cocaina, crack, marijuana e hashish a circa 2500 clienti giornalieri.

Davvero particolare è la gestione, alquanto imprenditoriale, delle piazze di spaccio perché veniva coperta di rifornimenti l'intera giornata, organizzati in diversi turni d'orario, in accordo tra di loro per evitare la concorrenza tra i vari pusher e, quindi, limitare possibili conflitti tra i vari gruppi mafiosi.

I reati a vario titolo che vengono contestati sono l'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l'aggravante del metodo mafioso.


foto tratta dal quotidiano di Puglia.it

Il capitano Beatrice Casamassa, comandante della compagnia dei carabinieri di Fontanarossa, afferma:

“Parliamo di un giro d'affari cospicuo, parliamo di una vera e propria via della droga dove quattro piazze di spaccio condividevano contemporaneamente con altrettanti gruppi criminali di riferimento, tutti collegati al clan mafioso Santapaola-Ercolano.

La particolarità di questa indagine è che ha fatto emergere il fenomeno dello spaccio aziendale.

Cioè uno spaccio organizzato su dei turni prestabiliti che coprivano il quartiere h24 secondo una filiera organizzata dall'approvvigionamento, allo stoccaggio, allo spaccio al dettaglio dove il prezzo era fissato e una concorrenza leale garantita”