Andrea Purgatori, il maestro dell'informazione

Il 19 luglio 2023, a 31 anni dalla strage di via d'Amelio, ci ha lasciato un vero giornalista.

Andrea Purgatori, il maestro dell'informazione

Andrea Purgatori uno dei pochi giornalisti italiani che andava oltre le semplici notizie e le verità che cercavano di propinarci. Scavava a fondo dei misteri italiani per cercare di scoprire chi si nascondeva dietro.

E' per il suo modo di fare inchieste giornalistiche, di condurre “Atlantide” e di rendere un discorso complesso capibile a tutti che sicuramente sarà stato di ispirazioni per molti dei giornalisti che son nati dopo di lui.

I suoi quasi 50 anni di esperienza sono stati conditi da esperienze di ogni tipo: come inviato del “Corriere della Sera” ha trattato tutti gli argomenti scottanti che hanno caratterizzato la nostra Prima Repubblica, dagli anni di piombo alle brigate rosse ai delitti di mafia; si occupò, realizzando reportage, di diversi conflitti che sono avvenuti in quegli anni in Libano, Iran, Iraq, guerra del Golfo, l'Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Scrisse diverse fiction per la Tv e per il cinema trattando diversi temi, soprattutto la strage di Ustica. Inoltre fu autore di diversi romanzi e saggi.

Dal 2017 iniziò a condurre Atlantide fino a poco prima che morisse, trattando temi scottanti tra cui le stragi di mafia e cercando di portare a galla quelle connivenze della mafia con varie parti del potere.

Muore il 19 luglio di quest'anno a causa di una malattia fulminante sulla quale si deve fare ancora chiarezza, soprattutto dopo la denuncia dei familiari e la richiesta dell'autopsia per capire cosa successe realmente.

Con queste poche righe non si può assolutamente descrivere la grandezza di una persona. Bisognerebbe scrivere per ore e pubblicare diversi articoli per descrivere tutto ciò di cui si è occupato. Se non fosse stato per lui, per le sue inchieste, per la strage di Ustica si crederebbe ancora alla bomba a bordo del velivolo DC-9. Inoltre ha portato avanti diverse battaglie in cerca di verità e giustizia al fianco di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela scomparsa a Roma il 22 giugno 1983 e sulla quale ancora non si sa nulla.

La mia esperienza personale con Andrea Purgatori l'ho vissuta l'anno scorso, a Palermo, durante i giorni del 30esimo anniversario della strage di via d'Amelio. Ho avuto la possibilità di conoscerlo il 19 luglio, durante un incontro al quale era stato invitato. Ho assistito ad alcune riprese fatte davanti Casa Professa e, subito dopo, ho avuto la possibilità di farci due chiacchiere: sono bastati pochi secondi per dare conferma a ciò che si vedeva in tv e quindi alla straordinaria persona che era.

Il suo modo di fare giornalismo ha ispirato molti giovani giornalisti ed ha fatto avvicinare molti ragazzi a questo fantastico lavoro (se fatto bene).

In uno dei suoi ultimi interventi pubblici è stato quattro mesi fa a Roma, al teatro Garbatella, in occasione della presentazione del libro di Nino Di Matteo e Saverio LodatoIl patto sporco e il silenzio”. In quell'occasione ha lasciato quello che, a mio avviso, sia una sorta di suo testamento morale ed un messaggio di speranza:

“Questo teatro e questo palco sono in qualche modo speciali, perché più di 10 anni fa io qui sopra venni a parlare per cercare di aiutare la famiglia di Stefano Cucchi e di Federico Aldrovandi a cercare giustizia. Molto prima che ci fosse qualche collaboratore, qualche pentito, qualche voce che finalmente riuscì ad aprire, diciamo, un varco per spiegare quello che era accaduto.

E c'era poca gente, ma l'energia positiva che quella poca gente riusciva a trasmettere nel suo impegno civile, ma soprattutto nella richiesta di verità e di giustizia ecco, poi alla fine è riuscita a far sì che quelle due famiglie, pur diciamo nella tragedia di aver perso questi due ragazzi, abbiano trovato una risposta alle domande che si facevano e che erano assolutamente legittime.

E vi dico finché noi non riusciremo ad avere quelle risposte che stiamo cercando, noi continueremo a picchiare col martello per cercare di aprire un varco e portarci a casa la verità.”

Ciao Andrea e grazie per tutto quello che hai fatto per tutti noi.

 

Ah dimenticavo: lutto nazionale per Berlusconi, il colluso. E per lui che, invece, cercava di andare a fondo sui lati oscuri del Paese?