La Mennulara di Simonetta Agnello Horby
La Mennulara è il romanzo di esordio della grande scrittrice Simonetta Agnello Horby per la Feltrinelli, 2002, con successive ristampe. Tutti i romanzi della Horby hanno la forza dirompente di una prosa asciutta, meticolosa nella descrizione dei personaggi e dei luoghi che diventano dipinti nel quadro colorato, a tinte fosche, della compagine estrema delle vicissitudini che si aggrovigliano nella dinamica dei fatti narrati.
Ambientato nella Sicilia, a lei tanto cara, come tutti i suoi romanzi, la Mennulara diventa la cartina di tornasole della condizione sociale di quella terra straziata dalla mafia, corrosa da costrizioni etiche di un mondo antico in cui si calpestano i sentimenti per il piacere di pochi, degli eletti, dei padroni.
Ne è l’esempio la Mennulara, personaggio centrale della storia narrata, attorno al quale, ruotano i tantissimi personaggi che aiutano a tratteggiare i costumi della Sicilia e di un’epoca di trapasso, dove la condizione nobiliare rimaneva salda nei suoi privilegi, ma avvettiva la forza della modernità.
Una storia di mistero, di intrighi, di passioni, di interessi.
La storia è quella di Maria Rosalia Inzerillo, da tutti chiamata la Mennulara, la domestica della famiglia Alfallipe, di cui è stata da sempre oculata amministratrice. Al momento della sua morte, ne parlano tutti e favoleggiano sulla sua condizione di serva, arricchita forse per le relazioni con la mafia locale.
Il ritratto che ne viene fuori è quello di una donna forte, capace di sottostare alle regole feudali, ma con una sensibilità e un carisma che è solo delle donne che soffrono per amare e per vivere.
Sullo sfondo, i misteri della vita, la catena dei misfatti, la povertà delle classi sociali meno abbienti, ma soprattutto i colori della terra siciliana, il sapore forte delle passioni, che si compenetrano nel paesaggio che diventa l’anima stessa dei personaggi.
Un libro scritto in modo magistrale, che invita a leggere e a leggere ancora.