«Non prendiamoci in giro! Vaccini in chiaro», parte campagna contro attuale gestione

ABRUZZO. Aumentano le critiche alla gestione della campagna vaccinale in Abruzzo. Scuole: in provincia di Pescara lavoratrici fragili non ancora contattati. La campagna per una svolta e una campagna trasparente ed equa registra già decine di adesioni. I promotori scendono in piazza davanti i palazzi della Regione.

«La campagna vaccinale in Italia viaggia a rilento, con enormi diversità territoriali e scarsa trasparenza, in piena “guerra dei vaccini” tra multinazionali e nazioni» sintetizzano la situazione nazionale le organizzazioni promotrici della campagna «Vaccini in chiaro». Promossa da Rete Oltre il Ponte e Vaccini Abruzzo in chiaro già decine le adesioni di associazioni, comitati, partiti e movimenti di tutta la Regione.

In queste settimane abbiamo riportato le segnalazioni che ci sono giunte, da Sulmona a Vasto, e la situazione della campagna vaccinale in Abruzzo. Il 14 aprile il centro vaccinale di Bazzano, L’Aquila, è stato chiuso tutta la giornata per scarsità di dosi. Nei giorni precedenti Sinistra Italiana ha attaccato quella che ha registrato come «l’ennesima probabile opacità» con «un’amministrazione regionale dall'imbarazzante gestione della pandemia sembrerebbe determinare trattamenti diversi ad uguali fasce di popolazione, in base alle ASL di competenza»: «registriamo diverse indicazioni sulle differenti modalità di somministrazione degli stessi a seconda della Asl di appartenenza – scrivono il segretario del circolo aquilano Iannarelli e il membro della segreteria regionale Enrico Perilli - In particolare, sembrerebbe che mentre a L’Aquila per gli under 60 stiano somministrando AstraZeneca, non rispettando le raccomandazioni dell’EMA, a Pescara somministrano Pfizer o Moderna».

Corrado Di Sante, storico attivista sociale e politico, segretario provinciale pescarese di Rifondazione Comunista, collaboratore scolastico precario ha reso noto in una lettera aperta nei giorni scorsi «io 38 anni vaccinato, le mie colleghe fragili no». Il 12 marzo scorso Di Sante ha ricevuto la prima dose, quasi un mese dopo – il 7 aprile - «al rientro in classe degli studenti mi sono reso conto che il personale scolastico fragile della Provincia di Pescara , le mie colleghe e i miei colleghi collaboratori e docenti fragili, non erano ancora stati neppure contattati per la somministrazione del vaccino pur essendo iscritti sia alla piattaforma del personale scolastico sia alla piattaforma dei fragili – attacca -  Un assurdo paradosso, per me inaccettabile» in quanto, sottolinea, il «personale scolastico fragile doveva essere vaccinato prima del rientro in classe degli alunni e prima del sottoscritto che non ha patologie».

L'Abruzzo ha impiegato 3 mesi per predisporre un’idea di piano vaccinale regionale. Ciascuna Asl ha autonomamente predisposto criteri, tempi e modalità generando sperequazioni territoriali e trattamenti differenziati e iniqui.  La mancata programmazione regionale e l’assenza di criteri e responsabilità ha determinato comportamenti opachi e corsie preferenziali (sono in corso inchieste).  La macchina organizzativa per la vaccinazione degli over80 e del personale scolastico è nelle mani di “volontari”, anche i medici e gli infermieri sono reperiti a chiamata, il personale dedicato è insufficiente. La vaccinazione delle persone fragili è appena iniziata.

La vaccinazione degli over80 doveva terminare a febbraio terminerà ad aprile. I sistemi informatici per la manifestazione di interesse e i database trasferiti dalla Regione alle Asl, dalle Asl ai comuni presentano falle, se si ha la sfortuna di non essere censiti si diventa dei fantasmi del vaccino.  Dopo tre mesi non è ancora concluso il ciclo di vaccinazione per gli ospiti delle RA e delle RSA. Continua a mancare l’assunzione massiccia di personale medico e infermieristico in maniera stabile affinché, oltre a sopperire le attuali urgenze possa garantire una sanità pubblica di prossimità e efficace che non trascuri alcuna patologia, non si muore solo di covid.

Questo il bilancio della campagna vaccinale registrato dalla campagna «Vaccini in chiaro» che ha posto l’attenzione anche sulle falle dei sistemi informatici di prenotazione: la piattaforma regionale, come abbiamo documentato, è crollata tre volte su tre all’avvio delle varie fasi. Le associazioni aderenti alla campagna hanno lanciato una petizione online – a cui è possibile aderire online qui https://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=100&id_topic=86 – per chiedere la sospensione dei brevetti sui vaccini, la fine dei rimpalli tra Governo e Regione, porre fine alle procedure differenziate nelle 4 ASL abruzzesi, assunzione di personale dedicato alla campagna, chiarezza su tutto il territorio regionale sul crono-programma e le priorità, «non lasciare nessuno indietro a cominciare dagli anziani over80 e dalle persone fragili, non tutti hanno gli strumenti e le conoscenze informatiche per provvedere alle prenotazioni, predisporre l’anagrafe dei vaccinati per porre fine a corsie preferenziali», pubblicazione di tutti i dati relativi alla pandemia « per avere la fotografia puntuale e giorno per giorno di quanto avviene sul territorio regionale dai contagi ai vaccini» e la predisposizione di « siti istituzionali, indirizzi e-mail e numeri di telefono attivi dove i cittadini possano trovare tutte le informazioni in chiaro».

Il primo appuntamento della campagna è stato il sit in davanti la sede dell’assessorato regionale alla sanità a Pescara sabato 17 aprile.    

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