UNA FIMMINA CALABRESE. Così Lea Garofalo sfidò la ‘ndrangheta

L’ultimo lavoro di Paolo De Chiara, scrittore, giornalista e sceneggiatore, dal titolo: «Una fimmina calabrese», edito da Bonfirraro editore, si inserisce nel filone del documentario che testimonia la vocazione dell’autore al giornalismo d’inchiesta e , in particolar modo, all’indagine dei reati di mafia, percorso ampiamente sperimentato dal giornalista e scrittore.

UNA FIMMINA CALABRESE. Così Lea Garofalo  sfidò la ‘ndrangheta

La storia indagata è quella di Lea Garofalo, donna coraggio calabrese che rinnega le sue origini familiari legate alla ‘ndrangheta, ma soprattutto si ribella al suo compagno, padre di sua famiglia, appartenente alla potente  famiglia calabrese  dei Cosco .

Protagonista assoluta della narrazione è Lea Garofalo, di cui si racconta la vicenda umana legata alla sua appartenenza prima ad un famiglia mafiosa, (ammazzati  dalla ‘ndrangheta sia suo padre, quando lei era ancora bambina e poi suo fratello), e poi  legata sentimentale con un Cosco. Il libro, nella prima parte, ripercorre tutte le tappe della vita della donna, giovane madre, definita, lo si dirà dopo, erroneamente, “collaboratrice di giustizia” e non “testimone di giustizia”.

Pagherà cara la sua posizione, abbandonata dalla legge, sarà ammazzata e del suo corpo non si troverà traccia.

Tante le testimonianze che delineano la figura di Lea e il suo destino, il suo carattere forte e ribelle che anela alla libertà e alla tutela della figlia per allontanarla dall’ambiente mafioso e assicurarle un futuro migliore, tanto da spostarsi, sotto protezione insieme alla figlia Denise, in molte città italiane, per cancellare la sua esistenza e proteggere la sua e, soprattutto, la vita della figlia.

L’indagine, dopo la sua morte, porterà alla condanna dei mandanti, il suo compagno, e dei fiancheggiatori nonché esecutori del delitto.

Ad oggi 150 donne sono state uccise dalle mafia.

Un libro, quello di Paolo De Chiara, che fa conoscere le dinamiche mafiose e il ruolo delle donne che, come si esplicita tra le pagine del libro, possono assumere ruoli positivi come Lea Garofalo, che sfidò la ’ndrangheta, pagando con la sua stessa vita, e ruoli negativi come quelle che diventano acquiescenti e camminano insieme ai loro uomini mafiosi appoggiando così la loro attività delinquenziale.

Una fimmina calabrese, così Lea Garofalo sfidò la ‘ndrangheta


Paolo  De Chiara inizia la sua attività di scrittore nel 2012, quando decide di pubblicare le risultanze di ricerche effettuate sul caso mafioso della testimone di giustizia Lea Garofalo, la donna che si ribellò alla mafia intitolato Il Coraggio di dire No. Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta. Attivista nella diffusione della cultura della  legalità soprattutto all'interno delle scuole, si occupa di infiltrazioni criminali.

È iscritto presso l'Ordine dei Giornalisti del Molise dal 2004, ha collaborato con il quotidiano online Resto al Sud e con la testata nazionale online contro le mafie Malitalia. Nel Molise ha svolto collaborazioni con diversi organi di informazione regionale, lavorando per il quotidiano Nuovo Molise OggiIl Quotidiano del MoliseLa Gazzetta del MoliseTeleRegione La Voce del Molise.

Ha collaborato con CANAL + alla realizzazione del documentario Mafia: la trahison des femmes, dal 16 luglio al 25 luglio 2013, con la collega di Special Investigation (MagnetoPresse) Barbara Conforti. Il docufilm è andato in onda in Francia nel gennaio del 2014.

 

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