«Una Procura della Repubblica avrebbe dovuto evidenziare, sin da subito, i buchi neri»

INTERVISTA a Gianluca Manca, fratello del dottore Attilio Manca.

 

“Noi siamo certi che Attilio operò Bernardo Provenzano. Probabilmente lui non solo assistette all'intervento di Bernardo Provenzano ma fu lui addirittura ad effettuare quella tipoligia di intevento che necessitava all'epoca Bernardo Provenzano. Parliamo della prostectomia radicale, cioè il tumore operabile per via laparoscopica. Attilio morì nel 2004 ma nei primi anni del 2000 Attilio era l'unico in Italia, se non il solo, ad effettuare quella tipologia di intervento che proprio dopo qualche anno dalla specializzazione servì a Bernardo Provenzano.

E sono tante le circostante che ci portano a ritenere che fu proprio Attilio non solo a aprtecipare ma ad intervenire all'operazione effettuata a Bernardo Provenzano. In primis la grande conoscenza tecnica di Attilio, in secundis il fatto che Attilio fosse soprattutto, non solo il migliore in Italia, ma anche la sua provenienza territoriale, non dimentichiamo che sia io che Attilio siamo originari di una cittadina che si chiama Barcellona Pozzo di Gotto che per quanto bella e piena di persone per bene, purtroppo non è scevra da condizionamenti mafiosi, o meglio politico-economico-mafiosi, che hanno portato Attilio a Bernardo Provenzano e quindi a tutta questa rete che ha portato mio fratello all'operazione di Bernardo Provenzano.

E ancora, un'altra circostanza, Attilio nello stesso periodo in cui Bernardo Provenzano si operava in quel di Marsiglia, in Francia, e parliamo del fine ottobre 2003, Attilio si trovava proprio lì a Marsiglia e non ci è mai stata spiegata la motivazione del perché si trovasse Attilio. Lui ci disse che si trovava lì perché doveva avere un intervento, ma qual'era questo intervento? Perché non siamo mai riusciti a capire dove Attilio effettuò quell'intevento a Marsiglia e a chi?”

afferma così Gianluca Manca.

Con Gianluca Manca, nell'intervista fatta con la rubrica “Informazione Antimafia”, abbiamo parlato della sotria di suo fratello Attilio, dei depistaggi riguardante la pista del suicidio da overdose, delle intercettazioni pubblicate nel corso del tempo e delle relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia

 

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«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

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LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

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