C'è un termine che, in questi giorni, mi ricorre in mente: eterogènesi.

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «È quanto accade nel mondo in cui viviamo e, fatto ancora più grave e devastante, nella mente e nel cuore di molte persone».

C'è un termine che, in questi giorni, mi ricorre in mente: eterogènesi.
Foto di Elisa da Pixabay


Consiste in una anomalia organica, in una disposizione abnorme presente nel mondo animale o vegetale.
In senso figurato si parla di "eterogènesi dei fini" allorché si verifica un capovolgimento di valori.

È quanto accade nel mondo in cui viviamo e, fatto ancora più grave e devastante, nella mente e nel cuore di molte persone.

Il denaro, il profitto, il mercato, gli affari, sono diventati i criteri regolatori dei rapporti collettivi e individuali.
Non più mezzi per soddisfare i bisogni degli esseri umani, ma fine ultimo dell'esistenza.

In nome di essi si sacrificano i diritti e le libertà.

Tutti diventiamo consumatori. Tale paradigma aggrava le ingiustizie e le disuguaglianze; accresce lo sfruttamento indiscriminato delle risorse collettive a vantaggio di pochi; inquina il Pianeta.
In questi giorni, nei quali si consiglia di rimanere a casa, approfittiamo per riflettere e 
ribaltare
, almeno nella nostra vita personale, la "eterogènesi dei fini", ristabilendo una diversa gerarchia di valori.

Avremo un recupero di dignità.