La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia. 6^ PARTE/Continuiamo a pubblicare integralmente la nuova relazione sull'urologo siciliano ucciso da pezzi dello Stato, in collaborazione con Cosa nostra.

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

4. GLI ULTIMI GIORNI DI ATTILIO MANCA


4.1 Inizio febbraio
Secondo l’esposto presentato dai genitori di Attilio Manca alla Procura della Repubblica di Viterbo il 23 febbraio del 2004 (quindi undici giorni dopo la scoperta del cadavere del medico), il figlio, in servizio presso il reparto di urologia dell’ospedale Belcolle di Viterbo da circa un anno, qualche giorno prima di morire aveva chiesto loro informazioni in ordine a un personaggio barcellonese di nome Angelo Porcino, aggiungendo che il cugino Ugo (ndr Manca) gli aveva preannunciato una visita del predetto a Viterbo per un non meglio precisato consulto medico.

Appare utile riportare di seguito un passo dell' esposto:
«...tra la fine di gennaio ed i primi di febbraio Ugo [Manca] aveva detto a Luca (ndr il fratello di Attilio Manca) che sarebbe dovuto andare a trovare Attilio a Viterbo, pertanto riteniamo che verosimilmente Ugo qualche giorno prima della morte sia stato a Viterbo con Attilio.

Vogliamo anche rappresentare che Attilio qualche giorno prima di morire ci ha chiesto notizie circa un presunto paziente che gli avrebbe raccomandato Ugo Manca, il paziente presunto era tale Porcino. Invero il fatto in se stesso apparve a noi strano perché, come sopra detto, egli era schivo e riservato al punto che spesso scoprivamo da terze persone che un qualche concittadino era stato curato a Viterbo o a Roma da nostro figlio. Invece in tal caso, benché questo tal Porcino fosse un ignoto barcel­lonese al pari di ogni altro che in passato si era rivolto a nostro figlio, egli ci chiedeva stranamente informazioni, sebbene fosse conosciuto dal cugino Manca Ugo al quale avrebbe ben potuto chiedere lumi.

Né abbiamo compreso in definitiva cosa volesse sapere di costui, sembrava che ci avesse “buttato” lì quel cognome per comprendere se fosse noto a Barcellona e quindi anche a noi, ritenendo che potessimo pertanto chiarirne la sua personalità. Noi oggettivamente non sappiamo se poi costui sia stato realmente paziente di nostro figlio o nostro figlio lo abbia mai conosciuto o sia mai stato da questo contattato per questioni professionali o altro.Sappiamo che ai funerali era presente tale Porcino Angelo oltre aldetto Renzo Mondello».


Il 30 gennaio 2004 alle ore 18:50, si registra un contatto tra Attilio Manca e Ugo Manca. Come emerge dai tabulati telefonici, i due parlavano prima per 89 secondi, poi probabilmente venivano interrotti o cadeva la linea, poiché dopo tre minuti Ugo richiamava Attilio e i due cugini rimanevano a parlare per altri 253 secondi, per un totale di quasi sei minuti.

Un paio di minuti dopo aver concluso la telefonata con il cugino, Attilio veniva chiamato dai genitori, con i quali conversava per ben 653 secondi.

Potrebbe essere questa, quindi, la telefonata in cui il giovane medico chiedeva informazioni su «tale Porcino» ai propri genitori.

 

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LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

 

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