La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia. 11^ PARTE/Continuiamo a pubblicare integralmente la nuova relazione sull'urologo siciliano ucciso da pezzi dello Stato, in collaborazione con Cosa nostra.

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)


LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

5.2 Venerdì 13 febbraio 2004
Nella prima mattina del 13 febbraio la famiglia di Attilio Manca si recava a Viterbo accompagnata da due cari amici di famiglia. Ugo Manca, invece, arrivato intorno alle ore 07:00 alla stazione Termini di Roma, si dirigeva nel capoluogo viterbese accompagnato in auto da un’amica.

Secondo le dichiarazioni dei familiari di Attilio Manca, il 13 febbraio, mentre erano impegnati con le incombenze relative alla morte del proprio caro, Ugo Manca, arrivato a Viterbo, chiedeva insistentemente loro di entrare nell’abitazione di Attilio, in quel momento posta sotto sequestro, asseritamente per recuperare dei vestiti da utilizzare per vestire la salma. Inoltre, la famiglia segnalava il costante contatto telefonico intercorso tra il predetto Ugo Manca e tale Lorenzo Mondello, altro barcellonese di lui amico, che veniva aggiornato continuamente sugli sviluppi degli accadi­menti. Appare utile riportare un estratto del già citato esposto dei coniugi Manca:

«(...) Prima di giungere a Viterbo il medesimo Manca Ugo ha tempestato di telefonate nostro figlio Luca chiedendogli di andare subito dal Pubblico Ministero per chiedere il dissequestro della casa di Attilio in quanto la casa a suo dire era sottoposta a sequestro. La richiesta di dissequestro della casa appariva veramente poco comprensibile tanto che nostro figlio Luca ribadiva che a noi in quel momento non interessava nulla di riavere la disponibilità della detta casa.

Manca Ugo, infine, ritelefonava a Luca dicendo che sua madre su suo incarico, aveva contattato un suo conoscente alla Procura di Roma che si sarebbe prodigato a fare auto­rizzare Ugo accompagnato da Luca ad entrare dentro casa per, a suo dire, poter prendere i vestiti necessari per la salma. Luca infastidito per le insistenze riferiva che gli abiti non erano necessari poiché' aveva già comprato il vestito occorrente per l’abbigliamento di Attilio.

Quando Ugo giungeva a Viterbo continuava a richiedere continua­mente a Luca di ottenere il dissequestro della casa adducendo che ci teneva in particolare a prelevare personalmente gli effetti personali di Attilio. Durante la permanenza a Viterbo notavo che Ugo riceveva ansiosamente numerosissime telefonate da tale Renzo (ritengo di cognome Mondello, poiché' il suo abituale accompagnatore è proprio tale Renzo Mondello da Barcellona Pozzo di Gotto) al quale comunicava continuamente lo stato delle indagini e che veniva mantenuto il sequestro sulla casa.

Ciò accadeva durante l’esame autoptico ed Ugo alla fine riferiva a tale Renzo che il risultato non si sarebbe saputo in quella occasione. Tale atteggiamento è apparso strano poichè il Renzo non si preoc­cupava dello stato di salute di noi familiari e quindi non telefonava per comunicare affettuosamente il suo cordoglio nei riguardi dei familiari ed in particolare ad Ugo, ma si preoccupava esclusivamente e pressantemente delle indagini in corso.

Tale anomala circostanza è stata notata anche da tale Rosalba Lo Presti amica di Luca, domiciliata attualmente a Roma, che a Luca l’ha autonomamente riferita...»

Secondo quanto scritto dai genitori del medico nella opposizione alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta, Ugo Manca, nella mattina del 13 febbraio, accompagnato da una ragazza, si era presentato «negli uffici della Procura della Repubblica di Viterbo, nella stanza della dott.ssa D’Aprile, segretaria del Pubblico Ministero Petroselli (fin da subito titolare del procedimento), per chiedere notizie sui primi sviluppi delle indagini e per accelerare i tempi dell’esame autoptico, asserendo di avere fretta di trasportare la salma di Attilio in Sicilia»

Alcune delle dichiarazioni sopra riportate sembrerebbero trovare con­ferma nelle risultanze dei tabulati telefonici acquisiti dall’autorità giudi­ziaria di Messina. Si riscontrano effettivamente sia un susseguirsi frenetico di contatti tra Ugo Manca e il cugino Gianluca, che diverse chiamate tra il primo e Lorenzo Mondello (soggetto del quale si tratterà più avanti).

Come emerge dai tabulati, l’utenza fissa dei genitori di Ugo Manca contattò per tre volte (la prima per ben 747 secondi, la seconda per 148 e la terza per 120) un’utenza fissa con prefisso di Roma. Potrebbe apparire utile verificare chi fosse l’intestatario di quest’ultima e ciò al fine di cercare conforto a quanto riferito da Angela Gentile, madre di Attilio Manca, anche nel corso della sua audizione dinanzi a questa Commissione e cioè che la madre di Ugo Manca, Maria Calderone, aveva telefonato ad un amico magistrato in servizio presso la Procura della Repubblica di Roma, Carmelo Renato (detto Ninni) Calderone, per fare ottenere al figlio Ugo di essere autorizzato ad entrare nella casa del cugino, in quel momento sottoposta a sequestro giudiziario, asseritamente per prendere degli indumenti per la salma di Attilio. Da ultimo, appare utile evidenziare tre elementi di possibile rilevanza investigativa che sono stati riscontrati all'esito dell’analisi dei contatti telefonici avvenuti tra i soggetti che si recarono a Viterbo quel 13 febbraio.

1) Alle ore 19:25 dall’utenza fissa installata nella casa dei genitori di Attilio Manca in Barcellona Pozzo di Gotto, che sarebbe dovuta essere vuota, partiva una telefonata di 9 secondi all’utenza fissa dei genitori di Ugo Manca; alle ore 19:31 la prima utenza riceveva una telefonata dall’utenza intestata ad Arico Grazia; alle ore 19:48 riceveva una telefonata di 215 secondi da parte dei genitori di Ugo Manca. Alle ore 18:40 l’utenza mobile del fratello di Attilio Manca, Gianluca, agganciava la cella telefonica che copriva l’area dell’aeroporto di Roma-Fiumicino e l’utenza mobile dei genitori agganciava per l’ultima volta la stessa cella addirittura alle ore 20:44. La famiglia Manca era verosimilmente in procinto di prendere il volo che li avrebbe riportati in Sicilia.

2) A partire dall’orario in cui veniva comunicata la notizia del rinvenimento del cadavere di Attilio Manca ai familiari e per tutta la giornata del 13 febbraio, avvenivano continui contatti telefonici tra l’utenza intestata a tale Nadia Lucia Munafo' e quelle intestate a Maria Terranova e Ugo Manca. Nadia Munafo' è figlia di Giuseppe Munafo', titolare del ristorante «La Cantina» di Portorosa (ME), ucciso in un agguato mafioso la notte tra il 22 e il 23 gennaio 1994.

Appare di interesse, pertanto, riportare il traffico telefonico della Munafò:
12 febbraio 2004ore 12:52, 59 sec, Terranova Maria–Munafò Nadia Lucia ore 13:46, 119 sec, RAI Radio Televisione Italiana –Munafò Nadia ore 13:51, 106 sec, Munafò Nadia–Terranova Maria ore 13:53, 104 sec, Munafò Nadia–Freni Maria Blanda ore 13:56, 152 sec, Munafò Nadia–Terranova Maria ore 14:19, 69 sec, Munafò Nadia–Manca Gianluca ore 14:25, 176 sec, RAI Radio Televisione Italiana–Munafò Nadia ore 15:32, 16 sec, Terranova Maria–Munafò Nadia ore 17:00, 41 sec, Terranova Maria–Munafò Nadia ore 17:12, 9 sec, Munafò Nadia–Freni Maria Blanda ore 17:32, 85 sec, Manca Ugo–Munafò Nadia ore 18:31, 11 sec, Munafò Nadia–Freni Maria Blanda ore 18:43, 94 sec, Munafò Nadia–Ugo Manca ore 20:10, 83 sec, Manca Ugo–Munafò Nadia ore 20:25, 152 sec, Lo Presti Angela–Munafò Nadia ore 22:13, 513 sec, Munafò Nadia–Manca Gianluca ore 22:38, 336 sec, Munafò tel Lo Presti Angela ore 22:44, 608 sec, Munafò Nadia–Chillemi Roberto ore 23:36, 1 sec, Chillemi Roberto–Munafò Nadia ore 23:45, 1 sec, Chillemi Roberto–Munafò Nadia
13 febbraio 2004ore 00:07, 346 sec, Munafò Nadia–Freni Maria Blanda ore 00:13, 144 sec, Terranova Maria–Munafò Nadia ore 00:16, 780 sec, Munafò Nadia–Freni Maria Blanda ore 02:28, 24 sec, Terranova Maria–Munafò Nadia ore 07:16, 47 sec, Manca Gianluca–Munafò Nadia Lucia ore 07:19, 42 sec, Manca Ugo–Munafò Nadia Lucia ore 07:19, 19 sec, Manca Gianluca–Manca Ugo ore 07:20, 39 sec, Munafò Nadia Lucia–Manca Gianluca ore 07:20, 43 sec, Manca Ugo–Munafò Nadia Lucia ore 07:21, 40 sec, Munafò Nadia Lucia–Manca Gianluca ore 07:36, 14 sec, Munafò Nadia (Roma, p.zza Risorgimento)–Manca Ugo (Roma, v.le Angelico)ore 07:47, 11 sec, Genitori di Attilio (La Storta)–Manca Gianluca (La Storta)ore 07:56, 18 sec, Manca Gianluca (Campagnano di Roma)–Munafò Nadia (Roma, via A. Emo)ore 08:40, 38 sec, Manca Gianluca (Bagni di Viterbo)–Genitori di Attilio(Bagni di Viterbo)ore 08:55, 22 sec, Munafò Nadia Lucia (Roma, via Clauzetto, Labaro)ore 08:56, 86 sec, Munafò Nadia Lucia (Roma, AutostradaA1, GRA, via C. Picena)ore 09:04, 22 sec, Lando Marina–Manca Ugo (Roma, La Storta)ore 09:05, 13 sec, Lando Marina–Manca Ugo (Roma, La Storta)ore 09:13, 67 sec, Munafò Nadia Lucia (Campagnano di Roma)–Terra­nova Maria ore 09:16, 12 sec, Munafò Nadia Lucia (Nepi)–Agostini Amelia (Roma, via Teulada) ore 09:33, 41 sec, Munafò Nadia Lucia (Caprarola)–Manca Gianluca(Viterbo, V. Garbini)ore 09:35, 84 sec, Manca Gianluca (Viterbo, Villanova v. Garbini)–Genitori Manca (Ronciglione, Lago di Vico)ore 10:00, 23 sec, Calderoni Maria–Manca Ugo (Viterbo, v. Cimina) ore 10:12, 56 sec, Munafò Nadia Lucia (Viterbo, Via E. Fermi 5)–Manca Gianluca (Bagni di Viterbo, v. Freddano)ore 10:39, 102 sec, Manca Ugo (Viterbo, v. dei Magazzini)–Manca Gianluca (Bagni di Viterbo, v. Freddano)ore 10:40, 34 sec, Munafò Nadia Lucia (Viterbo, via F. Ascenzi 1)–Genitori Manca (Ronciglione, Lago di Vico)ore 11:13, 125 sec, Munafò Nadia (Viterbo, via L. Murialdo 132)–Terranova Maria ore 12:49, 115 sec, RAI Radio Televisione Italiana–Fugazzotto Salvatore ore 13:34, 60 sec, Munafò Nadia (Viterbo, v. Ascenzi)–Terranova Maria ore 13:41, 22 sec, Munafò Nadia (Viterbo, Via Ascenzi)–Terranova Giuseppe ore 13:42, 81 sec, Munafò Nadia–Comune di Furnari ore 13:46, 67 sec, Munafò Nadia–Freni Maria Blanda ore 13:50, 25 sec, Munafò Nadia–Avena Giovanni ore 13:51, 2 sec, Munafò Nadia (Viterbo, via E. Fermi 5)–Terranova Maria ore 14:17, 68 sec, Munafò Nadia (Viterbo, v. Ascenzi)–Terranova Maria ore 14:30, 33 sec, RAI Radio Televisione Italiana–Munafò Nadia (Viterbo, via Fermi 5)ore 14:41, 62 sec, Munafò Nadia (Viterbo, via Murialdo 132)–Agostini Amelia ore 16:33, 29 sec, Munafò Nadia (Roma, GRA, via Boccea)–Agostini Amelia

Dai tabulati telefonici sopra riportati risulta che l’utenza mobile di Nadia Munafò aveva agganciato celle telefoniche che evidenziano uno spostamento della donna da Roma a Viterbo, orientativamente negli stessi orari di Ugo Manca. La presenza della donna a Viterbo con la famiglia Manca e i suoi accompagnatori, però, non è stata segnalata da nessuno dei soggetti presi ad informazioni testimoniali. Non è stato possibile riscontrare, dai tabulati telefonici, la presenza di Maria Terranova, di cui hanno riferito solo i familiari di Attilio Manca,poiché la sua utenza mobile, seppur chiamata, come si è visto, innumerevolivolte, o non ha mai agganciato alcuna cella telefonica, a differenza di quelleintestate agli altri familiari e amici di Attilio Manca utilizzate nelle giornatedel 12 e 13 febbraio 2004.

Ancora, è da evidenziare come sia l’utenza di Nadia Munafo' che quella di Salvatore Fugazzotto ricevettero una telefonata da un’utenza intestata alla RAI–Radio Televisione Italiana.

Potrebbe quindi essere utile l’approfondimento di tali circostanze attraverso l'escussione di Carmelo Freni, Maria Blanda Freni, Rosalba Lo Presti, Maria Terranova, Nadia Lucia Munafo' e Ugo Manca, in ordine agli spostamenti da loro effettuati nella giornata del 13 febbraio 2004; Rosalba Lo Presti affinché confermi o smentisca i contenuti dell’esposto dei coniugi Manca in ordine alle telefonate intercorse tra Ugo Manca e Lorenzo Mondello.

Appare inoltre utile verificare chi disponesse dell'utenza intestata alla RAI–Radio Televisione Italiana che ebbe a contattare Nadia Munafò e Salvatore Fugazotto.

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

L'INTERVISTA AD ANTONIO INGROIA

- CASO MANCA. Ingroia: «L'Antimafia ha fotografato i fatti acclarati: un omicidio di mafia e di Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/9

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/10


 

LEGGI ANCHE:

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia

- Senso di rabbia ed indignazione

 

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»

«Il gelataio Baiardo è il messaggero dei Graviano»

- «Restano delle ombre», così l’On. Ascari si esprime sull’arresto di Matteo Messina Denaro

Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) - IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

IL CASO MANCA, la seconda parte

IL CASO MANCA - Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) - Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

- Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

LEGGI ANCORA: 

- Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

«Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

«Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

 

Ci restano le monete

La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»