«Realizzate un parco verde», partita la raccolta firme

PETIZIONE. Abbiamo avvicinato Celeste Caranci, uno dei componenti dell'A.C.A.C.S.I., per capire meglio la portata dell'iniziativa. «La petizione - ha spiegato - è necessaria per chiedere al Comune la realizzazione di un parco verde in piazza Carducci e nasce da una doppia esigenza»

«Realizzate un parco verde», partita la raccolta firme

ISERNIA. L'Associazione dei commercianti e degli artigiani del centro storico, da qualche giorno, ha lanciato una petizione popolare per la realizzazione di un parco pubblico in piazza Carducci nell'area adiacente via Mulino e Palazzo Jadopi. La richiesta sarà inoltrata al sindaco, ai componenti della giunta e ai consiglieri comunali. 

Abbiamo avvicinato Celeste Caranci, uno dei componenti dell'A.C.A.C.S.I., per capire meglio la portata dell'iniziativa. «La petizione - ha spiegato - è necessaria per chiedere al Comune la realizzazione di un parco verde in piazza Carducci e nasce da una doppia esigenza».

Quali sono queste esigenze?

«La prima, evidente e piuttosto ovvia, è la riqualificazione di un'area, in pieno centro, in stato di abbandono fin da quando i bombardamenti del '43 hanno abbattuto il palazzo che vi sorgeva sopra. Quindi, per ben 77 anni, non c'è stato alcun intervento dei numerosi proprietari, nè utilizzo a fini di pubblica utilità. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un ricettacolo di rifiuti e sterpaglie che nel fine settimana si trasforma in vespasiano utilizzato dai frequentatori della movida locale.»

Perchè è necessaria un'opera di riqualificazione?
«La possibile acquisizione da parte del nostro Comune, con una successiva riqualificazione con dei costi molto contenuti (i lavori li potrebbe eseguire la  struttura comunale), farebbe a acquisire decoro e dignità ad una piazza che è stata testimone di eventi che hanno segnato in maniera indelebile la storia di Isernia. La grande struttura adiacente l'area in oggetto, e cioè Palazzo Iadopi, è stato il luogo in cui nel 1860 si è consumata una tragica pagina di storia a seguito della  rivolta antigaribaldina culminata con gli eccidi dei liberali e l'esposizione pubblica delle loro teste impalate ai balconi
Anche di questo, che è uno dei pochi grandi palazzi storici di Isernia, stiamo chiedendo da tempo l'ultimazione dei lavori di ristrutturazione, che iniziati nel 2002, dovevano essere completati nell'ottobre del 2007.»

A che punto sono i lavori di ristrutturazione di questo storico Palazzo? 
«Nonostante un finanziamento di 2 milioni e 400 mila euro da parte della Regione Molise, proprietaria dell'immobile, i lavori non sono mai partiti e probabilmente inizieranno solo in vista di qualche prossima tornata di elezioni locali.»

L'area da riqualificare a cosa potrebbe servire? 

«Creare ex novo un parco verde e ristrutturare Palazzo Iadopi, installandovi una sede di facoltà universitaria, oppure destinarla a dimora di istituzioni a carattere culturale e/o formativo, cambierebbe in positivo l'ingresso nel nostro centro storico. Sarebbe un bel biglietto da visita per l'intera città.»

E la seconda esigenza?

«Venendo alla seconda esigenza, c'è da dire che avremmo bisogno di dare un'impronta diversa al nostro quartiere segnato profondamente dall'attuale "movida" notturna. Servono servizi e strutture che  soddisfino i bisogni di chi ci vive e lavora: bambini, anziani, piccole imprese artigiane, esercenti al commercio minuto, abitanti e visitatori. Il nostro borgo antico non può essere solo il "divertimentificio" che in buona parte è diventato. Ben venga ciò che in questi anni si è creato, ma bisogna ottemperare le varie esigenze tra chi lo vive solo come spazio ludico e chi invece vi abita stabilmente. I soggetti più deboli, bambini e anziani innanzitutto, devono poter usufruire degli spazi di cui hanno bisogno.
In numerosi centri storici, lì dove hanno prevalso scelte puramente mercantili, si è sviluppata la cosiddetta "gentrificazione", e cioè la progressiva espulsione degli abitanti del quartiere, sostituiti da altri soggetti sociali interessati solo allo sfruttamento delle attrattive in termini economici e/o speculativi.»

Questa è una delle ultime vostre proposte. Sarà, almeno questa, seguita? 
«Pensiamo che la nostra ultima proposta, insieme alle tante altre che abbiamo messo nero su bianco dal 2011 in un documento che fu discusso in consiglio comunale, unanimemente apprezzato (e mai attuato), possa essere una positiva indicazione, che, se seguita, potrebbe dare un contributo di crescita qualitativa  al nostro centro storico e all'intera comunità isernina.»