I botti indegni ed eversivi della criminalità. Documentiamo e denunciamoli insieme

Sono i giorni dei botti, considerati un mezzo per festeggiare il trapasso al nuovo anno. Inquinanti, altamente pericolosi. E strumento diffuso in tutti i sistemi mafiosi e criminali. Dalla Puglia a Pescara ed al vastese. Segnalateceli a redazione@wordnews.it

I botti indegni ed eversivi della criminalità. Documentiamo e denunciamoli insieme
fonte: Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Campania

Infortuni e feriti anche gravi, morti tra le persone e tra gli animali. E gravissimi danni all’aria che respiriamo e a tutto l’ambiente circostante. L’ARPA (Agenzia Regionale Protezione dell’Ambiente) Campania così ha riassunto in un comunicato del 27 dicembre il bilancio di ogni anno di fuochi d’artificio.

L’Agenzia «pertanto si associa agli appelli delle autorità e dei medici a evitarne l’utilizzo» pubblicando il grafico sulla concentrazione delle polveri sottili, rilevati nella notte di Capodanno, «dalla stazione di monitoraggio situata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli, con l’impressionante picco registrato nelle prime ore del 2021».

Un andamento analogo a quello registrato da molte altre stazioni delle rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria. L’ARPA Campania sottolinea che le polveri sottili (PM10 e PM2.5) sono «solo uno degli inquinanti associati all’utilizzo dei prodotti pirotecnici, sono riconosciute dall’Organizzazione mondiale della sanità tra gli inquinanti atmosferici più direttamente legati all’insorgere di effetti negativi per la salute delle popolazioni esposte».

Per colpa del picco causato dai fuochi d’artificio «che si verifica chiaramente a partire dalla mezzanotte tra il 31 e il 1, in questa stazione la media giornaliera del PM10 ha raggiunto il 1 gennaio il valore di 126 μg/m3 (microgrammi per metro cubo), superando così il limite massimo di 50 μg/m3 che la normativa vigente prescrive di non oltrepassare più di 35 volte in un anno civile, mentre la media oraria arriva addirittura a superare i 1.000 μg/m3 – sottolinea l’agenzia campana - Analoghe situazioni si sono verificate nel resto della nostra regione in occasione dell’ultimo Capodanno, non diversamente da quanto avvenuto frequentemente negli anni precedenti. In particolare, nell’agglomerato Napoli – Caserta, sulle 20 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria che il 1 gennaio 2021 hanno registrato dati validi, ben 17 hanno superato il limite giornaliero».   

Ma, come abbiamo ripetutamente documentato e denunciato nell’ultimo anno e mezzo, i fuochi d’artificio sono anche uno strumento in mano ad uno dei più indegni e schifosi mali d’Italia: i sistemi mafiosi e criminali. Il sociologo Leonardo Palmisano, autore di molti libri d’inchiesta su mafie e sistemi criminali (dalle mafie nigeriane a «La città spezzata» su Bari), un anno e mezzo nelle settimane successive al lockdown in un’intervista ci evidenziò i segnali che i sistemi criminali inviano con i botti. Tra cui l’arrivo di nuova merce per i loro schifosi traffici e l’affermazione sul territorio.

Tra le «merci» la prima in assoluto è la droga: fiumi e fiumi di stupefacenti stanno inondando le piazze di spaccio italiane, il volume dei sequestri negli ultimi due anni è stato in vertiginosa ascesa, il lockdown e la pandemia non li ha mai fermati e, anzi, hanno incrementato. Forti di una immensa liquidità, della rapacità vigliacca e predatoria di interi settori economici in disperata crisi e di tante, troppe complicità nel «mondo di mezzo» e nell’imbelle borghesia mafiosa.

E in questi due anni di emergenza sanitaria, economica e sociale i clan e i loro sodali hanno rialzato la testa e aumentato la loro penetrazione ed egemonia criminale.

Ce lo testimoniò già nel marzo scorso Francesca Di Credico, portavoce del comitato di quartiere «Per una nuova Rancitelli» e che insieme al parroco don Max da anni porta avanti denunce coraggiose e autentico impegno sociale e civile nella zona di Pescara, denunciando che per questi personaggi a cui non va riconosciuta nessuna dignità non è esistito nessun lockdown e nessuna fase 1 dell’emergenza sanitaria.

La realtà pescarese è confermata dalle notizie delle ultime 24 ore. Ieri mattina la Polizia di Stato ha effettuato in città quello che quasi certamente è il sequestro più ingente di queste settimane: 8 quintali di botti illegali, stoccati in due depositi sequestrati, insieme a «circa 25mila articoli pirotecnici non di libera vendita di categorie F3 e F4». «I controlli sono stati estesi anche ai principali HUB di stoccaggio e distribuzione, dove, tramite l’ausilio dei cani anti esplosivo e degli artificieri muniti anche di scanner a raggi X, è stato possibile “individuare” pacchi confezionati in maniera anonima all’interno dei quali sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni chilogrammi di fuochi di cat. F3 illegali - ha reso noto la Polizia di Stato - Dopo questo intervento i poliziotti hanno rintraccio intere partite di fuochi illegali che avevano ricevuto una catalogazione che non corrispondeva all’effettivo contenuto: i fuochi pirotecnici contenuti all’interno di confezioni spedite con la catalogazione P1 si sono rivelati, dopo perizia tecnica, appartenere alla Cat.F3 e F4, una gamma di fuochi artificiali a rischio elevato il cui uso è riservato a persone munite di licenza e con conoscenze specialistiche». Nelle stesse ore in città la Guardia di Finanza ha denunciato cinque persone per truffa ai danni dello Stato e altre tre, il titolare di una tabaccheria e due suoi collaboratori, per esercizio abusivo di attività finanziarie. Il ventre oscuro illegale abruzzese è sempre in azione, mai fermo.

L’anno scorso abbiamo ripetutamente riportato cosa accadeva a Pescara, denunciando le ripetute sfide alla convivenza civile e alla legalità. La notte del trapasso tra 2020 e 2021 nonostante l’ordinanza sindacale anti botti sembrava di essere a Gaza fin sotto i palazzi di Comune e Provincia. Altre segnalazioni e testimonianze le abbiamo avute anche sul vastese. A Pescara è stata rinnovata l’ordinanza anti-botti, il sindaco ha reso noto il 20 dicembre che l’aveva firmata il 28 dicembre (testuale! Fate voi due conti). Cosa succederà tra il 31 dicembre 2021 e il 1° gennaio 2022?

Leonardo Palmisano poco più di un mese fa denunciò sui social la puntualità a mezzanotte dei fuochi d’artificio delle mafie baresi, lì dove l’anno scorso ci fu uno degli epicentri del trapasso d’anno eversivo e criminale. Così come a Foggia e in altri territori, in almeno due articoli all’inizio del 2021 riportammo e denunciammo tali circostanze. Cosa succederà tra il 31 dicembre 2021 e il 1° gennaio 2022?

Noi eravamo, siamo e resteremo qui. Pronti a continuare a raccontare, documentare e denunciare. A questi criminali mafiosi e mafiosetti a cui non va riconosciuta nessuna dignità – mai, da nessuna parte, a Bari, a Foggia, a Pescara, nel vastese, ovunque – non daremo tregua e batteremo sempre per dirla con Pasolini sullo stesso mattone finché la criminale casa non crollerà.

 

Segnalateci e documentate, pubblicheremo anche in maniera anonima e sarà nostra cura denunciare sulle nostre pagine, scrivendo a redazione@wordnews.it

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