Seconda Asl condannata in poche settimane
Un abruzzese su due ha difficoltà ad accedere al Pronto Soccorso, oltre centomila (interi territori soprattutto interni) con carenze di medici di base, cronache dalla fu sanità pubblica abruzzese.
Alessio Di Florio
May 6, 2024 12:32
“Negligenza sanitaria”, Asl condannata
Danni permanenti alla nascita, la denuncia dai genitori che hanno accusato i sanitari.
https://www.wordnews.it/negligenza-sanitaria-asl-condannata
La settimana scorsa abbiamo riportato questa notizia, resa nota dall’associazione Sos Utenti Aps. All’incirca una settimana dopo un’altra associazione, Autismo Abruzzo Onlus, ha diffuso la notizia di un’altra condanna. Ancora una volta ad una Asl, la prima volta nel chietino, questa volta nel pescarese. «Al pronunciamento del 30 marzo si aggiunge quello del 29 aprile – riporta l’associazione - ancora una volta il Tribunale di Pescara ordina alla ASL di garantire gli interventi prescritti per un bambino autistico e la condanna al pagamento delle spese legali».
«L'ultimo pronunciamento per l'affermazione delle attività riabilitative per un bambino autistico emesso dal Giudice Andrea Pullini, ribadisce ancora una volta con estrema chiarezza il diritto alle prestazioni e la responsabilità diretta della ASL di competenza» sottolinea Autismo Abruzzo Onlus.
Questa la motivazione della sentenza riportata nel comunicato dell’associazione:
«Il menzionato diritto soggettivo non può dunque essere paralizzato (non essendo come detto affievolibile ad interesse legittimo) per le considerazioni di ordine economico rappresentate dalla ASL convenuta, ossia in ragione della entità dello stanziamento dalla Regione effettuato con riferimento all'ente erogatore privato accreditato presso il SSN. Né pare pertinente il richiamo della giurisprudenza amministrativa citata da parte resistente in ordine agli equilibri di bilancio in materia di sanità, che fa riferimento alla giurisdizione su interessi legittimi (e dunque a tipologie di contenzioso amministrativistico diverso dal presente), ossia situazioni soggettive che come detto non vengono in rilievo nella fattispecie all'esame».
Autismo Abruzzo accende i riflettori sui finanziamenti regionali e i fondi destinati dall’istituzione:
«Grazie ad una normativa nazionale e regionale ben articolata è oggi possibile affermare il diritto alle cure e abbattere le liste di attesa. Le informazioni sulle liste di attesa vengono richieste dalla Regione e trasmesse dalle ASL ma di fatto le assegnazioni di risorse per il trattamento di questa particolare condizione sono ferme agli importi spesi nel 2021. Ma al momento attuale purtroppo, il ricorso al Giudice per l'affermazione di tali diritti è ancora l'unica soluzione. La Regione Abruzzo non ha mostrato alcuna volontà di rivedere le assegnazioni di fondi alle ASL stabilite con Delibera di Giunta Regionale n. 807/2022».
Lo stesso giorno della condanna Ansa Abruzzo pubblica la notizia che il sindaco di Rivisondoli, nell’aquilano, Giancarlo Iarussi è stato salvato dalla tempestività dei medici dopo aver avuto un infarto. «Vanno rafforzati gli ospedali delle piccole comunità» ha dichiarato il primo cittadino all’Ansa. Ospedali – tagliati e chiusi molti, soprattutto nell’interno – pronto soccorso, medicina territoriale. Sono tutte tematiche che questa notizia riporta al centro dell’attenzione. O almeno dovrebbe. Che in questa regione rappresentano criticità che centinaia di migliaia di abruzzesi subiscono quotidianamente sulla loro pelle mentre i fondi, esattamente come sottolinea Autismo Abruzzo Onlus, e i loro tagli nei decenni sono il perno intorno cui ruota tutto. Lo abbiamo già raccontato varie volte nell’ultimo anno le odissee, i travagli e i muri contro cui malati (anche, se non soprattutto, gravi) sono costretti a vivere sulla loro pelle. Insieme ai familiari. Perché per troppi di fronte un dramma familiare la paura, se non il terrore, che chissà se verrà curato il proprio caro – nonostante l’eroicità e l’appassionata generosità di medici letteralmente in prima linea come in trincee belliche – ma alla fine rischiano di ammalarsi o comunque finire nei baratri della (non) sopravvivenza è altissima. In una regione, l’Abruzzo, in cui – un abruzzese su due (il 49,8%) ha difficoltà a raggiungere un Pronto Soccorso.
Ed erano già l’anno scorso molto oltre i centomila gli abruzzesi che non hanno più un medico di famiglia. Una situazione che, nell’aquilano, ha portato nei mesi scorsi gli stessi medici di base ad una forte protesta culminata con l’occupazione della sede della Asl. Nell’alto vastese la Asl 02 ha deciso, di fronte la mancanza dei medici di base, di consentire a chi già è in servizio di aprire un secondo ambulatorio. Siccome i medici di base non hanno il dono dell’ubiquità, e considerando la situazione meteo autunnale ed invernale cosa questo potrà comportare è lampante ed evidente. Ma per il direttore generale sarebbe, anzi è, la soluzione.
I NOSTRI PRECEDENTI ARTICOLI SULLA “SANITA’ PUBBLICA” ABRUZZESE
Storie ordinarie di Pronto soccorso ai tempi della fu sanità pubblica
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Una vergogna indecente sulla pelle dei malati e dei più deboli
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SANITA' PUBBLICA: un’odissea il ritiro dei referti medici
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Sanità pubblica? Costretti a pagare e salta pure la visita specialistica
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I farmaci salvavita nelle mani del mercato e del profitto
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«Non voglio morire per la mancanza di un farmaco salvavita»
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«Le famiglie continuano a denunciare gravi mancanze di trasparenza e le modalità attuate da molti nella riabilitazione»
