RIFLESSIONI PER UN CAMBIAMENTO POSITIVO

L'OPINIONE. «Girando per il Molise ci si accorge di come lo spopolamento stia incidendo in maniera drammatica sul territorio. Leggendo i dati statistici si parla di un 80

RIFLESSIONI PER UN CAMBIAMENTO POSITIVO

È possibile, negli anni, amministrare una Regione e non rendersi conto del fatto che stia morendo?

Per cercare di invertire questa tendenza e imprimere una spinta positiva, bisogna chiedersi come si sia arrivati a questo punto. Nel dopoguerra si è sviluppata un'economia assistita. Infatti, i flussi di denaro provenienti da Roma, venivano intercettati dai politici locali per creare clientele, attraverso la moltiplicazione di posti di lavoro, indipendentemente dalla loro utilità, in assenza di un qualsiasi progetto organico di sviluppo della Regione.

Si distribuivano risorse economiche solo per soddisfare le esigenze di controllo del territorio. Tutto ciò ha portato ad un miglioramento e a una crescita economica che aveva al suo interno la debolezza di dipendere costantemente da una mentalità clientelare, che poteva essere sostenuta solo da risorse economiche provenienti dal centro.

Quando l'erogazione di denaro, per diverse ragioni, è cominciata a diminuire, si sono progressivamente create le condizioni di decadenza del territorio.

I politici selezionati nel tempo sono gli stessi che ritengono fondamentale il controllo clientelare, come fonte del loro potere. Anche quando si sono avuti flussi importanti di risorse, come il miliardo di euro stanziato dal governo Berlusconi dopo il terremoto, questi sono stati sprecati per acquistare navi da far marcire nel porto di Termoli o per distribuirli ad un insieme di clienti senza creare reali condizioni di sviluppo del territorio.

Al tempo stesso la politica regionale ha determinato il progressivo degrado del sistema sanitario pubblico, dirigendo i fondi allocati dai governi essenzialmente verso i privati convenzionati, determinando il disastro attuale, dove il collasso finale del sistema pubblico è sempre più vicino, per l'impossibilità di dare risposte adeguate alle necessità di cure di una popolazione sempre più fragile.

I nostri figli sono costretti ad emigrare e non è un caso che i residenti attualmente tendano a scendere sotto i 290.000 abitanti.

Chi ha determinato questo disastro, non ha avuto neppure il pudore di farsi da parte, ma si ripresenta alla popolazione come se fosse il nuovo che avanza.

Il Molise avrebbe bisogno di una nuova classe dirigente, capace di elaborare, proporre e realizzare un progetto diverso per il territorio. Se il cambiamento non avverrà in questa tornata elettorale non ci sarà alcuna possibilità di uscire dal declino. Chi ha portato la Regione a questo degrado non potrà farla risorgere.

 

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