La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia. 7^ PARTE/Continuiamo a pubblicare integralmente la nuova relazione sull'urologo siciliano ucciso da pezzi dello Stato, in collaborazione con Cosa nostra.

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

4.2 Martedì 10 febbraio 2004


4.2.1. Gli spostamenti e i contatti di Attilio Manca
Il 10 febbraio, l’ultimo giorno in cui colleghi e amici ebbero notizie di Attilio Manca, quest’ultimo telefonava in mattinata ai genitori, per poi pranzare a casa dell’amica e collega infermiera Loredana Mandoloni, con la quale aveva una relazione sentimentale.

E' durante quel pranzo che, come dichiarato dalla donna, Manca chiamava al telefono il barcellonese Salvatore Fugazzotto, suo vecchio amico e grande amico del cugino Ugo (ndr Manca).

Gianluca Manca, fratello della vittima, ha dichiarato che Loredana Mandoloni il 13 febbraio 2004 gli aveva riferito che Attilio, al termine di quella telefonata, aveva cambiato repentinamente umore, perché doveva incontrare qualcuno, senza specificare altro. Intorno alle 16.00-16.30, come si evince dai tabulati telefonici acquisiti, Attilio Manca si allontanava da Viterbo e di seguito intratteneva alcune conversazioni con Loredana Mandoloni (ore 16.56 e 17.02, con il telefono che agganciava le celle, rispettivamente, di Viterbo e Bagni di Viterbo), alla quale riferiva che stava recandosi a Roma per comprare un film. Poi, lungo la strada verso la capitale, all’altezza di Ronciglione, telefonava per la prima volta a Monica Mileti (ore 17.20).

Successivamente (ore 17:32) il medico chiamava l’ospedale di Viterbo, per parlare con il collega Maurizio Candidi ma, al telefono, rispondeva l’infermiera Maria Rita Mencarelli, la quale, senten­dogli un tono di voce strano, gliene chiedeva ragione, ricevendo come risposta soltanto un generico «[ho] qualche problema». Dopo tre chiamate ricevute da Loredana Mandoloni (ore 17:37, 17:39 e 17:43), Manca telefonava nuovamente in reparto (ore 17:53) e parlava con Maurizio Candidi al quale chiedeva informazioni per raggiungere via dei Serpenti.

In questo momento, secondo la cella telefonica di aggancio, Manca si trovava nei pressi di Labaro, all’altezza del Grande Raccordo Anulare. Dopo aver ricevuto un sms da Monica Mileti (ore 17:55) e aver fatto una telefonata alla donna (ore 18:01), Manca chiamava nuovamente il collega Candidi, chiedendogli indicazioni per giungere a piazza del Popolo. La sua utenza telefonica agganciava sempre la cella telefonica di Labaro. Manca non riceveva o effettuava telefonate fino alle ore 18:23, quando veniva chiamato dal collega Simone Maurelli, al quale riferiva che stava andando a Roma,senza rivelare il luogo dove fosse diretto e con chi si sarebbe visto.

La cella agganciata era quella di Roma–Vittoria–Lungotevere delle Navi, che si può raggiungere effettivamente da Labaro in una ventina di minuti in auto.Da questo momento, tenendo conto esclusivamente dei dati riportati sui tabulati telefonici, Attilio Manca rimaneva per circa 20 minuti intorno a Piazza del Popolo; in uno scambio di due telefonate con Monica Mileti, la sua utenza telefonica agganciava infatti Roma Prati–Vicolo del Grottino (ore 18:27) e Roma Prati–Via Giambattista Vico (ore 18:37). 

Alle ore 18:40 Manca riceveva una telefonata di quattro minuti da Loredana Mandoloni e alle ore 18:41 un SMS da Maria Rita Mencarelli («Qualunque sia il problema non te la prendere. Domani è un altrogiorno», messaggio il cui tenore confermerebbe la versione della donna circa le non meglio precisate preoccupazioni che l’amico le aveva confidato circa un’ora prima), al quale il medico rispondeva cinque minuti dopo («Grazie Rossella O’Hara»).

L’infermiera, sentita a sommarie informa­zioni dalla Squadra Mobile di Viterbo, afferma di aver chiamato Manca subito dopo aver ricevuto l’sms, senza però che questi le rispondesse. Questa chiamata, però, non è stata rilevata sui tabulati telefonici.

La cella telefonica agganciata dall’utenza telefonica di Manca, in tutti questi contatti telefonici, rimaneva sempre la stessa, Via Giambattista Vico. Da questo momento, il telefono di Attilio Manca non avrà più contatti con nessuno – non è chiaro se perché spento o perché non contattato – fino a quando, alle ore 19:55, un SMS di Loredana Mandoloni evidenzierà la sua presenza a Viterbo (cella agganciata: Viterbo–via Fontanella S.Angelo).

Il tempo di norma occorrente per percorrere la strada Roma Prati–Viterbo è, in assenza di traffico, di un’ora e un quarto circa, dacché l’orario in cui si è registrato (ore 18:41) il messaggio che attesta la presenza di Attilio Manca a Roma e quello (ore 19:55) che ne dimostra il rientro a Viterbo potrebbero apparire compatibili con l'ipotesi che il medico, dopo il primo messaggio delle ore 18:41, si sia diretto verso Viterbo per fare rientro presso la sua abitazione; va tuttavia rilevato che, visti il giorno infrasettimanale e l’orario, potrebbe considerarsi verosimile ritenere che il traffico non fosse del tutto regolare.

Intorno alle ore 20:00, ancora in auto, nei pressi della propria abitazione, Attilio Manca incontrava l’infermiere Fabio Riccardi, poi,presumibilmente, tornava nel suo appartamento (cella agganciata: Viterbo–via Fontanella S. Angelo), dove aveva uno scambio di SMS con Massimo Fattorini e con Loredana Mandoloni, fino alle 22:53.

Dopo quell’orario, secondo le risultanze dei tabulati telefonici, Manca non utilizzava più il cellulare, che sarà ritrovato il 12 febbraio alle ore 11:00 circa, al momento del rinvenimento del suo cadavere, nella sua stanza da letto. Dalle evidenze sopra illustrate sembra quindi emergere che Attilio Manca decideva di spostarsi verso Roma ben prima di contattare per la prima volta Monica Mileti.

Gli unici contatti telefonici che egli ebbe tra il pranzo a casa di Loredana Mandoloni e la partenza per Roma risultano essere, infatti, quelli con i genitori e con Salvatore Fugazzotto, mentre le ragioni della partenza per Roma da lui manifestate a Loredana Mandoloni (il noleggio di un film) appaiono un pretesto e oggettivamente pocoverosimili. 

 

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

 

LEGGI ANCHE:

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia

- Senso di rabbia ed indignazione

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»

- «Restano delle ombre», così l’On. Ascari si esprime sull’arresto di Matteo Messina Denaro

Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

ANTEPRIMA/2. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

 - Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Viva l'Italia garantista (a corrente alternata)

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

 

«Ho partecipato alla cattura di Brusca, ma non credo più nello Stato»

«In via D'Amelio ho visto l'inferno»

Premio Nazionale Speciale Lea Garofalo 2022 a Luciano Traina

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

IL CASO MANCA, la seconda parte

IL CASO MANCA - Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) - Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

- Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

LEGGI ANCORA: 

- Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

«Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

«Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

 

Ci restano le monete

La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

 

Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»