La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia. 8^ PARTE/Continuiamo a pubblicare integralmente la nuova relazione sull'urologo siciliano ucciso da pezzi dello Stato, in collaborazione con Cosa nostra.

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

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LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)


4.2.2. Gli spostamenti e i contatti di Monica Mileti

Dopo aver esaminato gli spostamenti compiuti da Attilio Manca e i contatti telefonici che questo ebbe nel pomeriggio del 10 febbraio 2004, si ritiene utile analizzare le dichiarazioni rese da Monica Mileti in ordine al suo incontro in quella stessa giornata con il medico, per poi operare un confronto tra queste e le risultanze dei tabulati telefonici acquisiti dall’au­torità giudiziaria.

Monica Mileti veniva sentita ad informazioni testimoniali dalla Squa­dra Mobile di Viterbo per tre volte, dopo la morte di Attilio Manca.

Si riassumono le sue dichiarazioni:

1) verbale di informazioni testimoniali del 14 febbraio 2004, ore 17:00.

Attilio Manca chiamava Monica Mileti intorno alle 17:30-18:00 per proporle di vedersi e questa gli dava appuntamento a Piazza del Popolo. Mentre si trovavano al bar per una consumazione, dove erano rimasti circa15 minuti, Manca aveva ricevuto alcune telefonate da una donna, proba­bilmente non di Roma, che lo assillava tanto da indurlo a spegnere il cellulare. Infine il medico l’aveva accompagnata in auto al quartiere Parioli per una seduta di fisioterapia e, andando via, le aveva chiesto indicazioni per raggiungere l’ex bar Euclide di Vigna Clara.

In questo verbale Monica Mileti indicava, quale utenza sulla quale era possibile rintracciarla, lo stesso numero con il quale erano intercorsi i contatti telefonici con Attilio Manca il 10 febbraio 2004.

2) verbale di informazioni testimoniali del 19 febbraio 2004, ore 23:20, redatto in occasione della perquisizione dell’abitazione della donna e il ritrovamento del materiale per l’assunzione di eroina. Monica Mileti confermava di aver ricevuto, mentre si trovava a Roma, in Piazza Colonna, una telefonata da Attilio Manca con la quale questi, che si trovava in quel momento a Roma, le aveva chiesto di incontrarla per bere qualcosa insieme. Ella lo aveva richiamato ma, trovando il suo cellulare sempre occupato, gli aveva mandato un messaggio. Attilio l’aveva, quindi, richiamata e si erano incontrati intorno alle 17:30-18:00 a Piazza del Popolo, al bar Canova, dove avevano bevuto qualcosa insieme.

Monica Mileti riferiva che, arrivata a Piazza del Popolo, aveva dovuto attendere circa 10 minuti che Manca terminasse una conversazione telefonica. Dopo 15 minuti circa, lei gli aveva chiesto di accompagnarla al quartiere Parioli dove aveva appuntamento per una seduta di fisioterapia (durata dalle 18:30 alle 19:15 circa), con il fratello Giorgio. In questa occasione, Monica Mileti potrebbe aver dato indicazione di un’altra utenza nella sua disponibilità, poiché nei giorni successivi, come si vedrà di seguito, veniva emesso decreto di acquisizione dei tabulati relativi ad una seconda utenza. Tuttavia si tratta di un’ipotesi, poiché nessun riferimento alla indicazione di questo secondo numero è contenuto nel detto verbale di informazioni testimoniali del 19 febbraio 2004, né risulta che siano state rivolte alla donna domande sulla sorte della vecchia scheda telefonica. Allo stato, pertanto, non vi sono certezze sulle modalità con cui l’A.G. di Viterbo sia venuta a conoscenza della utenza in uso a Monica Mileti.

3) verbale di informazioni testimoniali del 24 agosto 2004, ore 17:00, redatto dopo che l’Autorità giudiziaria aveva acquisito i tabulati telefonici della donna, che avevano rivelato cinque – e non tre – contatti telefonici tra lei e il medico. Monica Mileti confermava le dichiarazioni precedenti, precisando che Manca l’aveva chiamata fra le 17:00 e le 18:00 chiedendole un incontro, mentre lei si trovava alla Rinascente di Via del Corso a Roma, accordandosi per vedersi a Piazza del Popolo. Dopo pochi minuti, avendo lui il telefono occupato, lei gli aveva inviato un sms, chiedendogli di chiamarla. Manca lo aveva fatto e la donna gli aveva dato appuntamento al bar Canova di Piazza del Popolo, dove poi avevano bevuto insieme un aperitivo. Successivamente Manca si era allontanato per andare a prendere l’auto che aveva parcheg­giato prima dei varchi della ZTL. Poco dopo, non vedendolo arrivare, Monica Mileti lo aveva richiamato per comunicargli la sua posizione e salita in auto era stata accompagnata da Manca in via San Valentino (quartiere Parioli) per la seduta di fisioterapia. La donna, modificando le ultime dichiarazioni, riferiva che il medico, subito dopo essere andato via, l’aveva richiamata per chiederle indicazioni per raggiungere il bar Euclide di Vigna Clara, precisando che lei gliele aveva fornite.

Come risulta da quanto sopra esposto, Monica Mileti in tutte e tre le occasioni offriva una ricostruzione dei fatti simile, discostandosi le versioni rese solo in qualche dettaglio, verosimilmente a seguito di specificazioni richieste dalla polizia giudiziaria.

A questo punto appare utile porre a confronto il contenuto delle dichiarazioni con i dati risultanti dall'esame dei tabulati telefonici dell’u­tenza in uso alla donna.

Si osserva preliminarmente che, dalle ore 17:20 (orario della prima telefonata di Attilio Manca alle ore 18:19 (orario di una telefonata ricevuta da altro soggetto), l’utenza di Monica Mileti agganciava la cella telefonica di Roma–Via Cavour 191, per ben dieci volte.

Successivamente, la stessa utenza agganciava le celle di Via Nazionale 39 (ore 18:25), Via dei due Macelli 9 (ore 18:26, ore 18:27 e ore 18:30), Via del Babuino 79 (ore 18:34), Via di Ripetta 5 (a circa 100 metri a sud di Piazza del Popolo, ore 18:37), Via Flaminia 39 (a circa 300 metri a nord di Piazza del Popolo ore 18:38).

Da questi elementi si evince uno spostamento della predetta da Via Cavour a Piazza del Popolo, dove arrivava all’incirca poco dopo le 18:30.Il cambio di celle telefoniche proseguiva e passava di nuovo a quella di Via di Ripetta 5 (ore 18:43), poi a quella di via Cosseria 1 (alla stessa altezza di Via Flaminia 39 ma sull’altra sponda del Tevere, ore 18:49); probabilmente entrambe il risultato della «saturazione» di una cella telefonica (cioè quello stato della cella telefonica che «non consente per varie ragioni di captare un impulso proveniente da una utenza che, di fatto, si trova all’interno del perimetro che circoscrive il territorio della stessa cella»(25), come nel caso in cui la cella riceva nello stesso momento troppi impulsi da altrettante utenze contemporaneamente) o di una «sovrapposi­zione» della stessa (nel caso in cui un’utenza si localizzi in un’area di confine tra una cella e l’altra).

Dopo venti minuti circa l’utenza di Monica Mileti agganciava la cella di Via Calderini 25, nel quartiere Flaminio (ore19:09) e, dopo altri trenta minuti, quella di Via Barnaba Oriani (ore 19:35,ore 19:37), nel quartiere Parioli. Successivamente l’utenza agganciava la cella di Via Cavour 191, per la prima volta alle 19:57, passando prima per Corso d’Italia 1 (ore 19:42) e per Via Paolina 1 (ore 19:50).

Orbene, i dati sopra riportati non appaiono integrarsi perfettamente con la ricostruzione dei fatti operata da Monica Mileti. Intanto deve osservarsi che la donna, al momento della prima telefonata di Attilio Manca, era in luogo diverso da quello dichiarato, non trovandosi nelle vicinanze di Piazza Colonna o della Rinascente di Via del Corso, ma in luogo molto vicino a quello (Via dei Serpenti) di cui riferiva il dott. Maurizio Candidi in merito alla prima telefonata scambiata quel giorno con Attilio Manca. Solo dopo la seconda telefonata con il medico (ore 17:59) ed altre tre telefonate con soggetti diversi, la donna risulta essersi allontanata da Via Cavour ed essersi diretta verso Piazza del Popolo (ore: 18:25, Via Nazionale).

Inoltre, Monica Mileti affermava che, alle ore 18:26, orario della terza telefonata tra lei e Attilio Manca, si fossero già incontrati, avessero consumato un aperitivo al bar di Piazza del Popolo e Manca si fosse allontanato per andare a riprendere l’auto parcheggiata fuori dalla zona ZTL.

Sennonché l’utenza di Attilio Manca alle 18:01 agganciava la cella telefonica dell’area di Labaro, dalla quale occorrono almeno 20 minuti, in condizioni di traffico regolare (eventualità poco verosimile per il percorso, il giorno e l’orario in questione), per giungere in auto a Piazza del Popolo, e questo senza prendere in considerazione il tempo necessario per trovare parcheggio in una zona così centrale.

Infine, Monica Mileti dichiarava di essere stata accompagnata daAttilio Manca in Via San Valentino, nel quartiere Parioli. Sennonché, alle18:45 circa le utenze di entrambi si localizzavano ancora nei dintorni di Piazza del Popolo e alle 19:09 quella di lei risultava localizzata nel quartiere Flaminio, circostanze difficilmente compatibili con la tappa nel quartiere Parioli. Ancora, sarebbe stato difficilmente realizzabile per Attilio Manca fare rientro a Viterbo per le ore 19:55, come risulta dalla cella agganciata dalla sua utenza. Altro dettaglio su cui si ritiene di doversi soffermare è il ricorrente aggancio da parte di entrambe le utenze di Monica Mileti della cella telefonica di via Cavour 191.

Dal 09/02/2004 al 12/02/2004 le due utenze agganciavano la sopra riportata cella in diverse occasioni, la maggior parte delle quali in orari serali e notturni.

Da questi dati potrebbe forse desumersi che Monica Mileti abitasse nei pressi di quella zona, ma l’indirizzo di residenza e di domicilio della donna risultava essere in zona Pisana, a circa dieci chilometri di distanza. Anche la perquisizione ordinata dal Pubblico ministero della procura di Viterbo «nel luogo di residenza e comunque di ogni altro immobile, mobile e pertinenze nella disponibilità di Mileti Monica», sembrerebbe essere avvenuta soltanto nella via....

Nei verbali di informazioni testimoniali Monica Mileti e negli atti del procedimento relativo alla morte di Attilio Manca, non c’è alcun riferimento ad altri immobili nella disponibilità della donna ed allo stato, non si conosce la ragione per cui l’utenza della predetta agganciasse spesso, soprattutto in orari notturni, la cella di via Cavour 191, il cui civico è localizzato a pochi metri dalla fermata metro B «Cavour» e dall’incrocio con la nota via Giovanni Lanza.

Per utilizzare in modo utile e corretto i dati riferiti alla localizzazione di una cella telefonica, caratterizzata dall’impossibilità di identificare il punto esatto da cui è generata la fonte captata dai suoi ripetitori presenti nell’area interessata, è necessario reperire, per ogni cella, una precisa perimetrazione. Potrebbe essere utile accertare la perimetrazione, in primis, della cella telefonica «Roma–via Cavour 191», a seguire quelle delle celle «via Flaminia 39», «via G. B. Vico», «via Cosseria 1», «via Calderini 25»,«via Barnaba Oriani», per come erano nel febbraio 2004 e verificare la congruenza della ricostruzione offerta da Monica Mileti con i dati emersi dai tabulati telefonici.

Devono ora rilevarsi altri due dati, emersi dall’analisi dei tabulati telefonici delle due utenze in uso a Monica Mileti, meritevoli di attenzione.

Nel pomeriggio del 10/02/2004, e più precisamente nelle ore in cui avvenivano i contatti tra Attilio Manca e Monica Mileti l'utenza di que­st’ultima risultava aver avuto contatti ripetuti con un’utenza intestata ad un soggetto che, assunto a sommarie informa­zioni, dichiarava che i frequenti contatti telefonici intrattenuti con Monica Mileti il 10/02 erano probabilmente relativi ad un appuntamento e allo spostamento dell’orario di questo.

Monica Mileti, però, non risulta aver fatto riferimento, nel corso delle dichiarazioni rese, ad appuntamenti avutio cancellati con il detto soggetto nella giornata del 10/02.

Sarebbe stato utile analizzare i tabulati di Monica Mileti nei mesi precedenti e successivi al 09-12/02/2004, per vedere se i contatti tra la donna e l'uomo in questione fossero stati così frequenti come quanto da loro riferito, ma è ormai impossibile espletare tale approfondimento. Dall’analisi del traffico telefonico acquisito dagli atti della Procura della Repubblica di Roma e relativo alle due utenze in uso a Monica Mileti, è infine riscontrabile la presenza di contatti con utenze di cui le compagnie telefoniche non hanno comunicato l’intestatario.

Per alcune di dette utenze si potrebbe verificare se agli atti del procedimento n.1404/2004 RGNR Ignoti della Procura della Repubblica di Viterbo risultino indicati gli intestatari e, in caso di risposta negativa, interessare le compagnie telefoniche che risultano gestire le suddette utenze, chiedendo lumi sul motivo per cui non è stato possibile risalire agli intestatari.

Sui soggetti utilizzatori di alcune di esse, Monica Mileti, a cui risultaessere stata rivolta precisa domanda in occasione del suo terzo verbale diinformazioni testimoniali, non ha saputo offrire chiarimenti, aggiungendo che probabilmente li aveva salvati nella scheda corrispondente all’utenza che aveva smarrito. Ultimo dato che potrebbe essere proficuo approfondire al fine di valutare la attendibilità della ricostruzione dei fatti operata da Monica Mileti riguarda la sua necessità di eseguire fisioterapia per un problema al braccio.

La donna riferiva che il 10 febbraio, dopo l’aperitivo a Piazza del Popolo, chiese ad Attilio Manca di accompagnarla nel quartiere Parioli per la fisioterapia nello studio dove lavorava il fratello.

Questa versione non coincide con quella di Emanuele Lo Turco – suo amico e intestatario dell’utenza telefonica da lei usata – il quale dichiarava di aver accompagnato diverse volte la donna ad effettuare la fisioterapia, ma in luogo ben distante da Parioli, cioè nel quartiere Balduina.

Si potrebbe, pertanto, verificare in quale zona lavorasse all’epoca Giorgio Mileti.

 

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7


 

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