Mafie La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/17

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia. 17^ PARTE/Continuiamo a pubblicare integralmente la nuova relazione sull'urologo siciliano ucciso da pezzi dello Stato, in collaborazione con Cosa nostra.

Mafie  La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/17

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)


LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

- IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

 

6. LE INDAGINI DELLA PROCURA E DELLA SQUADRA MOBILE DI VITERBO

Le valutazioni della Commissione parlamentare antimafia della XVII legislatura circa l’indagine condotta dall'autorità giudiziaria di Viterbo riguardo il caso della morte di Attilio Manca sono state molto severe:

«..le indagini svolte dalla Procura di Viterbo... furono svolte in maniera super­ficiale – tanto che le istanze degli inquirenti sono state oggetto di diversi rigetti e di sollecitazioni probatorie del giudice – né si conclusero... con un provvedimento articolato contenente una lettura organica e ragionata di tutto il materiale probatorio».

Questa Commissione parlamentare all’esito di un’attenta analisi degli atti, ritiene di svolgere ulteriori osservazioni. Come è stato evidenziato, il giorno del ritrovamento del cadavere di Attilio Manca, la Procura della Repubblica di Viterbo affidava l’incarico di eseguire l’autopsia alla dott.ssa Dalila Ranalletta.

Quest' ultima risulta essere la moglie del primario del reparto di urologia dell’ospedale viterbese, il dottor Antonio Rizzotto, circostanza questa che forse avrebbe dovuto sconsigliarne la nomina quale consulente tecnico.

La dott.ssa Ranaletta, infatti, verosimilmente conosceva il medico defunto ed al momento del conferimento dell’incarico, il marito era già stato sentito come testimone dalla polizia giudiziaria viterbese.

Si rileva nella conduzione delle indagini da parte della procura della repubblica di Viterbo una certa superficialità e forse la convinzione che la morte di Attilio Manca fosse dovuta ad un auto autolesivo. Espressione di ciò sono le tre richieste di archiviazione avanzate non accolte dal Giudice per le indagini preliminari che puntualmente disponeva un supplemento nell'indagine indicando gli approfondimenti ritenuti necessari per chiarirela vicenda e ricostruire la dinamica dell'episodio.

Tra questi gli esami dattiloscopici per identificare i soggetti a cui dovevano essere ricondotte le impronte rinvenute sulla scena del crimine, gli accertamenti genetici sui mozziconi di sigarette repertati, la ricerca di impronte sulle due siringhe asseritamente usate da Manca per iniettarsi la dose letale di eroina.

Prima di descrivere nel particolare i contenuti delle indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Viterbo appare utile effettuare un breve riepilogo degli atti più rilevanti compiuti:

 

 

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

L'INTERVISTA AD ANTONIO INGROIA

- CASO MANCA. Ingroia: «L'Antimafia ha fotografato i fatti acclarati: un omicidio di mafia e di Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/9

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La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11

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- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/13

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/14

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/15

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/16


 

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Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

IL CASO MANCA, la seconda parte

IL CASO MANCA - Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

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Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

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CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

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Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

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Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

«Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

«Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

Ci restano le monete

La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»