La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/35

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia. 35^ PARTE/Continuiamo a pubblicare integralmente la nuova relazione sull'urologo siciliano ucciso da pezzi dello Stato, in collaborazione con Cosa nostra.

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/35

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

- IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

 

9.5 Biagio Grasso

Da ultimo intervenivano le rivelazioni di Biagio Grasso, imprenditore milazzese arrestato il 6 luglio 2017 nell’ambito dell’inchiesta «Beta» e divenuto collaboratore di giustizia alcuni mesi dopo. Secondo le sue dichiarazioni, in un’occasione egli era andato a Barcellona insieme al mafioso Antonino Merlino (condannato con sentenza passata in giudicato per l’omicidio del giornalista Beppe Alfano) per incontrare il boss mafioso Angelo Porcino, che li aveva trattati in modo insolitamente brusco e sbrigativo.

Preoccupato che Porcino potesse avere per qualche ragione astio nei loro confronti, Grasso aveva chiesto spiegazioni dell’atteggiamento di Porcino a Merlino e quest’ultimo lo aveva tranquillizzato, spiegandogli che Porcino era preoccupato perché aveva una questione da sistemare con un medico di nome Attilio Manca.

Si riporta di seguito la parte di interesse del citato interrogatorio di Biagio Grasso:

GRASSO: «(...) Tale Manca lo collego a tale Angelo Porcino, che un giorno dovevamo incontrarlo con Nino Merlino (...), io gli chiesi a Nino Merlino: “Vedo Angelo preoccupato, lo vedo nervoso”, e Merlino mi disse:“E' nervoso per delle questioni che interessano un soggetto che, appunto, fa il medico e si chiama Manca”. (...) Immediatamente notai questo atteggiamento risolutivo e sbrigativo, gli dissi a Nino Merlino: “Come mai...” e lui, per sgombrare il campo, diciamo, perché io potessi pensare che avesse delle reminiscenze su di me, mi disse proprio: “No, è preoc­cupato perché c’è una questione in cui sta cercando... (...) Ha una questione da sistemare”, queste furono le parole, “con un soggetto”, però non fece ulteriori riferimenti, “un medico”, e, appunto mi fece il nome di tale Attilio Manca. (...) Io non avevo manca l’idea chi era, quindi non...»

P.M.: Quindi lei in quel momento non sa di chi sta parlando.

GRASSO: No, no. Successivamente, come mi successe per il di­scorso... scoprì, diciamo, che quel nome era collegato...

P.M.: Eh, ma quando lei... Se lo sa, se poi si è reso conto, quando le dice questa cosa, che cos’era successo a sto Attilio Manca? Era già successo? Doveva succedere?

GRASSO: Allora, io, in quel momento, non so...

P.M.: Non sa nulla e non sa neanche chi è.

GRASSO: Non so neanche chi è.

P.M.: Quindi, lui disse: «Ha una questione da sistemare con un medico».

GRASSO: Sì.

P.M.: Disse che era un medico?

GRASSO: Un medico disse, sì, disse così.

P.M. : Disse che medico era?

GRASSO: No, un medico generale.

P.M.:Però il nome e cognome lo fece. GRASSO: Lo ricordo perché fu un nome... Perché generalmente, quando io non conosevo i soggetti.... Ho una memori abbastanza, diciamo, viva, quindi riesco a ricordare quasi tutto. Successivamente, come mi successo col discorso che dissi prima dell’omicidio Alfano, è successo che questo ragazzo ha avuto delle problematiche dove rimase morto e quindi collegai il nome di Attilio Manca a quell’evento che era successo, però non so dirle se l’incontro è stato prima di quando sono venuto a conoscenza che il ragazzo era morto o successivamente.

P.M.: Non riesce a ricordarla sta cosa?

GRASSO:No, non riesco a ricordarla.(...)

GRASSO: No. Però il fatto è certo, è certo, perché io, ripeto, non sapevo manco chi era sto soggetto, sto ragazzo, assolutamente, mi colpì poi quando lo venni a sapere.

P.M.: E lei poi cosa venne a sapere? Cosa legge sui giornali?

GRASSO: Lo venni a sapere perché lo lessi sui giornali, che l’avevano trovato perché aveva avuto un overdose, su, al nord, e mi colpì il fatto, appunto, di questa associazione, che il Porcino era preoccupato per una cosa di un ragazzo, che poi... cioè, scoprì che aveva avuto questa problematica in cui era rimasto...

P.M.: Siamo qua nel duemila?

GRASSO: Qua siamo dal 2004 in avanti, però non so dirle esatta­mente l’anno preciso. Perché non ho un ricordo nitido, anche perché è stato... capite che è stata una confidenza velocissima quindi associo il nome, non riesco ad essere...

P.M. : E com’è che disse? Che aveva una questione? Com’è che ledisse? «in sospeso»?

GRASSO: «una questione da sistemare».(...)

P.M. : Ma gli spiegò quali erano i motivi per cui Porcino avesse questaquestione da sistemare con questo Manca?

GRASSO: No, assolutamente no, si fermò là.(...) P.M. :Quindi come se avessero una cosa fra loro due diciamo, sembrava.

GRASSO: Al momento sembrava da interpretare così.(...)

P.M. :Non spiegò che rapporti c’erano quindi fra questo Porcino...

GRASSO: No, perché quando disse «medico» e «qualcosa da sistemare», io ci passai sopra perché, come ha detto la sua collega,sembrava quasi una questione...

P.M.: Come se avesse sbagliato una diagnosi va.

GRASSO: Eh, brava, esatto, o qualcosa di molto superficiale. Poi mi colpì successivamente, visto l’evento che colpì questo ragazzo.

P.M.: Quindi non riesca ad attribuire se nel momento in cui fecequesta affermazione Manca era già deceduto.

GRASSO: No.

P.M. :o era ancora vivo.

GRASSO: No, questo l’ho spiegato prima, non riesco a... Né tanto­meno quello che disse Merlino poteva indurre a pensare qualcosa di quel tipo, per essere onesti.(...)

GRASSO: Mah Porcino, nel momento in cui l’ho conosciuto, per come ci parlava Merlino e il tipo di rapporto che aveva, sembrava quasi uno che nella scala gerarchica della famiglia criminale era superiore a Nino Merlino.(...)

P.M.: (...) Comunque quello che è chiaro è che c’era un atteggiamento di preoccupazione da parte di Porcino.

GRASSO: Sì, sì, sì. Porcino era un tipo ghiacciato, cioè, nel senso,non faceva...

P.M.: Cioè, non c’era soltanto la previsione di un incontro, di una questione, ma c’era una preoccupazione evidente di Porcino.

GRASSO: Io notai proprio, ripeto, il suo atteggiamento.

Il collaboratore, in questo verbale, non era in grado – come visto – di inquadrare precisamente il periodo in cui era avvenuto quel contatto, e si era limitato a dire che era da collocarsi nell’anno 2004.

È di tutta evidenza che le dichiarazioni di Grasso acquisterebbero un significativo rilievo se, al momento dell’incontro tra lui e Angelo Porcino, Attilio Manca non fosse stato ancora ritrovato cadavere.

D'altro canto poiché il nome di Angelo Porcino, iscritto nel registro degli indagati solo il 29 luglio 2007, risultava già nell'anno 2004 essere stato segnalato dalla famiglia di Attilio Manca in tutti i diversi atti volti a sollecitare le indagini depositati presso la procura della Repubblica di Viterbo, può ipotizzarsi che al predetto Porcino fosse arrivata la notizia di essere stato coinvolto nelle indagini concernenti la morte del medico barcellonese.

 

 

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

L'INTERVISTA AD ANTONIO INGROIA

- CASO MANCA. Ingroia: «L'Antimafia ha fotografato i fatti acclarati: un omicidio di mafia e di Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2 

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/9

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/10

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/12

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/13

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/14

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/15

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/16

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/17

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/18

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/19

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/20

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/21

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/22

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/23

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/24

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/25

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/26

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/27

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/28

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/29

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/30

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/31

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/32

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/33

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/34

 

LEGGI ANCHE:

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia

- Senso di rabbia ed indignazione

IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

 

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»

«Il gelataio Baiardo è il messaggero dei Graviano»

- «Restano delle ombre», così l’On. Ascari si esprime sull’arresto di Matteo Messina Denaro

Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

IL CASO MANCA, la seconda parte

IL CASO MANCA - Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

- Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

LEGGI ANCORA: 

- Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

«Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

«Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

Ci restano le monete

La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»