La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/39

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia. 39^ PARTE/Continuiamo a pubblicare integralmente la nuova relazione sull'urologo siciliano ucciso da pezzi dello Stato, in collaborazione con Cosa nostra.

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/39

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

- IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

10.2 I mafiosi barcellonesi chiamati in causa dai collaboratori di giustizia

10.2.2 Angelo Porcino

Per delineare la figura e la caratura criminale di Angelo Porcino, si ritiene utile riportare un estratto del comunicato congiunto emanato il 17 maggio 2022 dalla Polizia di Stato (in particolare dalla Divisione Anticri­mine di Messina e dal Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto) e dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Messina, con il quale si rendeva pubblico il sequestro di beni per un milione di euro a carico di Porcino, che veniva definito «noto esponente del sodalizio mafioso dei barcellonesi» e «una delle figure di maggiore pericolosità 'qualificata' evidenziatasi nel territorio del Longano»: «[Angelo Porcino] è soggetto organicamente inquadrato nel sodalizio mafioso cd. dei “barcellonesi”, essendosi evidenziato per la sua contiguità ai boss storici, il cd. “gruppo dei Vecchi”, sin dall’inizio degli anni '90, allorché egli si era posto a disposizione dell’organizzazione per l’esecu­zione delle estorsioni in danno di commercianti ed imprenditori operanti nel barcellonese, in specie coloro che erano risultati aggiudicatari di commesse pubbliche. Il soggetto era, in realtà, stato oggetto dell’attenzione investigativa da parte del Commissariato P.S. “Barcellona Pozzo di Gotto” sin dagli anni '80, allorché questi si era fatto notare nel contesto della gestione delle bische clandestine e del gioco d’azzardo. (...) all’inizio degli anni '90; nello stesso periodo, le concomitanti indagini antimafia consentivano di accla­ rare la sua appartenenza al sodalizio mafioso. È l’indagine nota come “Gotha-Pozzo 2” che consente di inquadrare il ruolo dell’odierno proposto tra i “quadri” dell’organizzazione, per la quale, specificamente, curava il settore delle estorsioni.

Questi veniva tratto in arresto all’esito dell’operazione nota come “Gotha 7”, conclusa nel gennaio 2018, per concorso nell’associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione di armi, rapina, violenza privata, minaccia e lesioni personali, reati, questi ultimi, tutti aggravati dal metodo mafioso, vicende per le quali è già stato raggiunto da due sentenze di condanna definitive per appartenenza al sodalizio mafioso.

In data 28.2.2020, lo stesso veniva tratto nuovamente in arresto nell’ambito dell’indagine cd. “Dinastia”, per le medesime condotte violente ed estorsive che, storicamente, aveva posto in essere al fine di garantire il controllo del territorio da parte del sodalizio di appartenenza. Assai significativa è stata ritenuta anche dal Tribunale della Preven­ zione la circostanza che il proposto abbia conservato le “funzioni” allo stesso storicamente affidate nell’ambito della pratica estorsiva nonostante l’avvicendarsi dei boss alla guida del sodalizio, avendo costituito lo “storico” punto di riferimento anche tra le opposte fazioni succedutesi, nel tempo, alla guida dell’organizzazione.

Si evidenzia come il Tribunale abbia recepito nelle motivazioni poste a fondamento della fase constatativa della pericolosità sociale espressa dal soggetto, la continuità temporale del suo apporto causale all’organizza­ zione mafiosa, senza soluzione di continuità, tra gli anni '90 e l’attuale.

L’attualità della sua pericolosità è stata, inoltre, rappresentata anche in relazione alla specifica attività condotta territorialmente dal Commis­ sariato di PS “Barcellona Pozzo di Gotto” che, nell’anno 2020, lo aveva più volte segnalato allorché si trovasse agli arresti domiciliari, avendo ripetutamente violato le prescrizioni del GIP e del Magistrato di Sorve­glianza.

 

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

L'INTERVISTA AD ANTONIO INGROIA

- CASO MANCA. Ingroia: «L'Antimafia ha fotografato i fatti acclarati: un omicidio di mafia e di Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2 

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/9

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/10

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/12

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/13

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/14

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/15

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/16

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/17

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/18

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/19

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/20

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/21

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/22

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/23

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/24

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/25

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/26

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/27

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/28

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/29

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/30

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/31

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/32

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/33

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/34

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/35

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/36

La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/37

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/38

 

Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia

- Senso di rabbia ed indignazione

IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

 

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»

«Il gelataio Baiardo è il messaggero dei Graviano»

- «Restano delle ombre», così l’On. Ascari si esprime sull’arresto di Matteo Messina Denaro

Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

IL CASO MANCA, la seconda parte

IL CASO MANCA - Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

- Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

- Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

«Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

«Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

Ci restano le monete

La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»